lunedì 27 luglio 2015

Transoceanica, ben più di un gemellaggio d'arte di Nero Borsa

"Transoceanica" ovvero "del otro lado del charco”, al di là dell'oceano quindi, è una Kermesse di arte che supera il concetto di mostra itinerante, oggi così usuale, perchè profondamente diverse sono le radici della sua ideazione.

Il logo della kermesse

Le radici, il substrato comune, ma anche storicamente diverso, di due nazioni, ugualmente latine ma separate attraverso i secoli dalla distanza infinita dell'oceano, Messico e Italia.

L'idea di un gemellaggio diverso fra queste due nazioni è frutto dell'intuito dell'artista Montserrat Gomez Maya, architetto e visual-designer, di nazionalità messicana e residente in Italia, che ha progettato un modo per unire e confrontare quelle che ormai sono le due patrie e le sue due sensibilità.

Le radici comuni e le diverse interpretazioni della quotidianità e del senso profondo della storia diventano quindi il tema di un'indagine d'arte che permetta a queste due anime di confrontarsi attraverso un linguaggio comune che travalichi le distanze.


L'artista Montserrat Gomez Maya ritratta in Guadalajara all'anteprima dell'iniziativa


L'immaginario collettivo che definisce le due nazioni, le inevitabili pizza, spaghetti e mandolino per l'Italia che si contrappone alla triade mariachis, Pancho Villa e tortillas per il Messico forse sono moduli mentali, categorie riduttive che non descrivono una realtà in continua evoluzione.
Ecco quindi che il progetto si elabora attorno a due gruppi di artisti: 16 messicani e 16 italiani che attraverso le loro opere racconteranno la propria sensibilità e le proprie radici.

La kermesse si tiene in due distinte sedi: Guadalajara, presso la galleria d'arte messicana "5PM", dove dal 3 Luglio sono esposte le opere di 16 artisti vigevanesi:  Domenico Bernacchi, Melita Briguglio, Marco Favazzi, Silvana Giannelli, Chiara Luise, Alda Lusona, Gabriella Maldifassi, Elisa Marchesani, Gió Marchesi, Gaetano Melilli, Jean Mégier, Anna Maria Olivelli Francesco Palermo, Daniela Tabarin, Giordana Zuffardi Valdivia e ovviamente Montserrat Gomez Maya.
Sono creazioni di piccolo formato ma forse proprio per questo in grado di sintetizzare il racconto di un'italianità fuori dagli schemi impropri che cronaca e leggende hanno finora propagandato.

2 prospettive dell'esposizione in Guadalajara


A Vi gevano, a partire dal 30 agosto 2015, alle ore 18.00, presso "Arte il Faro" in via Cairoli 4, 
saranno i 16 artisti messicani che con le loro opere ci racconteranno che il Messico non è solo i mondiali di calcio del 1970, con quella partita Italia-Germania che inevitabilmente per noi ne è il simbolo.
Ci porteranno lungo segni e cromie che, figlii di una storia artistica che vede Botero, Frida Kahlo e Diego Rivera comeartisti universalmente riconosciuti nel nostro paese, ci racconteranno di una realtà e una sensibilità che forse non avremmo potuto conoscere altrimenti.
Negli occhi abbiamo il racconto delle struggenti e bellissime foto messicane realizzate da Tina Modotti negli anni 20 del secolo scorso ma cosa sappiamo esattamente delle emergenze culturali al di là dell'oceano?

Città del Messico, 1929, al centro Diego Rivera e Frida Kahlo in uno scatto di Tina Modotti
 Una preziosa iniziativa questra Transoceanica, fortemente voluta da Montserrat Gomez Maya che ha saputo
coniugare la creatività e la vitalità di due nazioni geograficamente distanti ma forse culturalmente ed artisticamente più vicine di quanto non si pensi.
Inseriamo qui sotto un succinto profilo di Montserrat

 
 A Guadalajara il 19 di giugno si è tenuta presso la brunch gallery del Brewhouse un'anteprima della mostra che ha raccolto consensi e suscitato un notevole interesse verso le opere dei 16 artisti vigevanesi presenti, dfi cui pubblichiamo in seguito i brevi profili che sono stati utilizzati per presentarsi ai visitatori messicani, in attesa della seconda parte del 30 Agosto.

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