I Magazzini Raccordati, vista su via Ferrante Aporti, foto di Claudio Grassi |
Come è noto ai più, la Stazione Centrale di Milano fu
inaugurata il 1° luglio 1931.
La sua costruzione fu decisa con il piano di riordino
ferroviario del 1906 (a seguito del riscatto e accorpamento delle diverse
compagnie ferroviarie avvenuto l’anno precedente).
L’iter di approvazione del progetto architettonico fu
tuttavia alquanto travagliato: un primo concorso fu bandito già nel dicembre
del 1906, ma nessuno dei 17 progetti presentati fu ritenuto adeguato.
Un secondo concorso fu bandito nel 1912 e fu vinto dall’Arch.
Ulisse Stacchini.
Il progetto originario fu più volte rimaneggiato (con diverse
varianti, la più importante delle quali è la copertura a grandi volte delle
banchine dei binari) e, complice la guerra, la realizzazione andò per le
lunghe.
Nel contempo la realizzazione della infrastruttura
ferroviaria andava avanti, tant’è che la cintura Nord (tra la vecchia stazione
di Lambrate e Musocco, ora Certosa) venne aperta già nel 1914, mentre la
cintura Est (tra Lambrate e Rogoredo) fu completata nelle opere civili nel 1927-28 e attivata nel 1931.
Uno dei requisiti della nuova Stazione Centrale (prevista di
testa, anziché passante come la precedente) era di non essere troppo distante
dal centro città e nel contempo di avere i binari di corsa lontani dal centro
cittadino (in modo da non impedire l’espansione urbanistica della città) e
sufficientemente in quota (7,4 metri sul piano stradale), in modo da consentire
un agevole transito veicolare, sia automobilistico, sia tranviario, sotto di
essa.
L’indicazione “tranviario” non è casuale; il sottopasso
Mortirolo è infatti organizzato in tre fornici: quelli laterali destinati a
pedoni ed autoveicoli, mentre quello centrale doveva essere tranviario.
In origine furono infatti posati i binari in Via Tonale [1], che si congiungevano alla linea che percorreva via Ponte Seveso, tuttavia il progetto non fu mai attuato e i binari furono a loro volta rimossi; il fornice centrale del sottopasso Mortirolo è oggi utilizzato dalla linea filoviaria di circonvallazione 90/91.
Foto 1: I binari, successivamente rimossi, in via Tonale |
In origine furono infatti posati i binari in Via Tonale [1], che si congiungevano alla linea che percorreva via Ponte Seveso, tuttavia il progetto non fu mai attuato e i binari furono a loro volta rimossi; il fornice centrale del sottopasso Mortirolo è oggi utilizzato dalla linea filoviaria di circonvallazione 90/91.
L’imponente edificio della Stazione Centrale ha una larghezza
di 200 metri, ed una lunghezza (dalla facciata su Piazza Duca D'Aosta al tunnel
in corrispondenza di Via Spoleto) di quasi 1,5 Km.
Il Piano Terra può essere diviso in tre sezioni:
- la prima sezione, da Piazza Duca d’Aosta al tunnel di Via
Pergolesi/Tonale, curiosamente l’unico ad avere un nome, essendo chiamato
sottopasso Mortirolo (dal nome dell’omonimo passo alpino, in continuità con i viali
Tonale e Stelvio), destinata ai servizi per i viaggiatori (biglietterie,
elevatori per i bagagli) ed a locali accessori per il servizio ferroviario;
Foto 2: Pianta del piano stradale della Stazione Centrale |
- la seconda sezione, dal sottopasso Mortirolo al tunnel tra
Viale Brianza e Viale Lunigiana, destinata i servizi postali ed alla
movimentazione delle merci;
- la terza sezione, dal tunnel tra Viale Brianza e Viale
Lunigiana al tunnel tra Via Spoleto e Largo San Valentino era infine destinata
ai Magazzini Raccordati.
I Magazzini devono il loro nome, al fatto che essi, come
vedremo meglio, erano collegati (appunto “raccordati”), oltre che tra di loro,
anche alla sezione merci della Stazione Centrale ed alla linea di Cintura
(sebbene solo dal lato di Lambrate), per il tramite di appositi binari di
servizio.
I Magazzini raccordati, in numero di 116, sono una serie di grandi locali, disposti lungo le Vie Ferrante Aporti e Giovanni Battista Sammartini, destinati a deposito di merci.
Planimetria dei Magazzini Raccordati
I Magazzini raccordati, in numero di 116, sono una serie di grandi locali, disposti lungo le Vie Ferrante Aporti e Giovanni Battista Sammartini, destinati a deposito di merci.
Per la loro gestione era stata creata una apposita società
(Società Anonima dei Magazzini Raccordati), con sede in Via Sammartini 10.
Tali depositi occupano solo la parte più
esterna del rilevato ferroviario, mentre la parte centrale è costituita da un
terrapieno, delimitato da mura ciclopiche.
Tali magazzini erano collegati alla zona merci
della Stazione Centrale, dove un grande carro ponte permetteva la
movimentazione di interi carri ferroviari, da due binari che correvano alle
loro spalle, attraversando ortogonalmente i vari tunnel carrabili.
In alcuni punti (ben 22, opportunamente
distanziati), per mezzo di apposite piattaforme girevoli, erano inoltre
previsti delle comunicazioni rotabili con l’esterno; inoltre vi
erano due binari di raccordo tra i due lati dei magazzini.
A completare i collegamenti tra i due lati e
con l’infrastruttura ferroviaria sulla testata nord era presente un anello
di raccordo tra i due binari, nonché una comunicazione diretta con la linea di
cintura.
Osservando l’immagine della costruzione del rilevato
si evidenzia come, a dispetto delle facciate ad arcate la struttura del rilevato fosse di tipo architravato; unica eccezione i sottopassi stradali “minori”, mentre quelli più grandi, come quello di V.le Brianza avevano struttura architravata, con colonne ingentilite da capitelli con decorazioni floreali.
Foto 4: Passaggio trasversale per il carico e scarico dei Furgoni |
Foto 5: Planimetria in sezione |
Foto 6: Galleria di servizio |
Foto 7: Testata Nord della Centrale |
Osservando l’immagine della costruzione del rilevato
si evidenzia come, a dispetto delle facciate ad arcate la struttura del rilevato fosse di tipo architravato; unica eccezione i sottopassi stradali “minori”, mentre quelli più grandi, come quello di V.le Brianza avevano struttura architravata, con colonne ingentilite da capitelli con decorazioni floreali.
Foto 8: i Magazzini in costruzione |
Foto 9: Vista prospettica su via Sammartini |
Foto 10: vista di uno dei sottopassi |
Foto 11: Il tunnel che collega i viali Brianza e Lunigiana |
Sebbene da tempo dismessi, i binari di
collegamento dei magazzini raccordati sono ancora ben visibili in alcuni dei
tunnel.
Nel 2017, in occasione del Fuorisalone, è stato
possibile visitare, sia pure parzialmente, i magazzini.
Foto 12: Binari interni |
Recentemente i Magazzini Raccordati sono stati
oggetto di un progetto di recupero, che prevede la creazione di un grande
parcheggio coperto da 600 posti auto, in modo da liberare dalle automobili
Piazza Luigi di Savoia, l’apertura di nuovi accessi alla Stazione Centrale e la
trasformazione dei restanti magazzini in una sorta di polo del gusto.
Si ringraziano per la consuklenza e le informazioni desunte: Tullio Terna vincenti, Giorgio Stagni
(curatore del sito Stagniweb), Marzio Castelli (curatore della gallery flickr
Milanotrasporti), i
forum “Milano Sparita” e “Milano Storia dei Trasporti Pubblici”su
Skyscrapercity e il Blog Urbanfile.
Foto 13: L'ingresso laterale per i rotabili |
Foto 14: I Magazzini Raccordati in occasione del "Fuorisalone" 2017 |
Fonte immagini:
[1] [2] La Stazione centrale di
Milano inaugurata l’anno IX E.F., Milano, 1931
[3] [7] [8] Forum su
Skyscrapercity
[4] [5] [6] [9] [10] Pubblicazione a
nome della S. A. dei magazzini Raccordati, Milano, 1914?
[11] [12] [13] [14] galleria Flickr
Milanotrasporti (Marzio Castelli)
pregevole puntualità storica di una particolarità della "vita" di Milano
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