domenica 27 ottobre 2019

Passeggiata Archeotranviaria attraverso il Municipio 3 di Gabriele dell'Oglio


Un trabattello ATM al deposito Spontini Monteverdi, piazzale Bacone, fine anni 30

Descrizione di una passeggiata tenutasi Domenica 13 ottobre 2019, con un gruppo di amici, alla riscoperta dei percorsi tranviari abbandonati tra Piazza Caiazzo e Via Ponzio.
Nemmeno il tempo di fare le presentazioni e di ammirare gli eleganti palazzi che si affacciano su piazza Caiazzo, che “sparo” la prima notizia sconosciuta ai più.
Fino al 9.6.1904 gran parte della zona dove ci troviamo ricadeva infatti nel territorio del Comune di Greco Milanese [1] [2] [3]; in quella data, con apposita legge furono rideterminati i confini tra Greco e Milano; in seguito, come noto, con il Regio Decreto del 23.9.1923, Greco Milanese ed altri dieci comuni furono definitivamente aggregati al Comune di Milano.


Foto 1 Mappa dal Catasto di Greco

Foto 2 Carta idrografica della zona del 1888

Foto 3 Carta idrografica della zona nel 1923




Oggi Piazza Caiazzo è attraversata dai binari tranviari lungo l’asse Venini-Settembrini, tuttavia non è sempre stato così: in origine infatti la linea “Settembrini”, attivata il 12.11.1906, non raggiungeva la piazza, ma terminava in corrispondenza di via Petrella.
Poco tempo dopo (17.11.1908), fu poi attivato il raccordo lungo via Petrella e via Spontini che raggiungeva il deposito tranviario interurbano “Monteverdi” ubicato in p.le Bacone, nell’isolato che ora ospita un complesso scolastico.
Ancora qualche anno (31.07.1911), a seguito dello spostamento in p.le Oberdan del capolinea della tranvia Milano Monza, un altro binario si sarebbe aggiunto: difatti le corse ascendenti della tranvia percorrevano via Lazzaretto e via Settembrini, per poi, raggiunta piazza Caiazzo, svoltare in Via A. Doria in direzione di P.le Loreto, dove avrebbero imboccato V.le Monza.
Ancora qualche mese (1.4.1912) e finalmente il capolinea urbano (della linea nel frattempo numerata 4) avrebbe raggiunto piazza Caiazzo, dove fu realizzato un apposito anello; la linea sarebbe poi stata prolungata sino a via Martiri Oscuri il 12.5.1919.
Nemmeno il tempo di assimilare le importanti modifiche introdotte nel 1926 (cambio di mano tranviaria, il 3 agosto, e soppressione del carosello di Piazza Duomo il 29 novembre), che, per consentire ulteriori modifiche alla rete, il percorso della Milano Monza subì una piccola modifica: fu infatti posato un binario lungo la via Mercadante, per cui le corse discendenti percorrevano l’itinerario Loreto-Argentina-Mercadante-Petrella, per poi reimmettersi nel vecchio tracciato in via Settembrini.
Tale modifica si era resa necessaria per consentire i lavori in viale A Doria, per la realizzazione del nuovo tracciato delle tranvie per Vimercate e Gorgonzola-Vaprio: con la loro elettrificazione si era deciso infatti di spostare il relativo capolinea in via B. Marcello [4] (che sarebbe stato attivato il 20.10.1931).
Foto 4 Il Capolinea STEL in una cartolina del 1931
Le corse discendenti avrebbero quindi seguito l’itinerario …-Padova-Loreto-A.Doria-Caiazzo-Gaffurio-B. Marcello, mentre le corse ascendenti avrebbero seguito l’itinerario B. Marcello-Vitruvio-Tadino-Petrella-Gaffurio-Caiazzo-A.Doria-Loreto-Padova-…
Per esigenze di servizio, sia da via Gaffurio, sia da via Tadino, i convogli interurbani potevano immettersi in Via Petrella in direzione di Via Spontini, per raggiungere il deposito Monteverdi [5].


Foto 5 Tram STEL in via Spontini sul finire degli anni 10 del Novecento
il passaggio dalla Edison alla STEL, con cambio di livrea, avvenne nel 1919)

Pochi mesi prima, con l’inaugurazione della nuova Stazione Centrale (1.7.1931) anche gli itinerari tranviari urbani avevano subito le necessarie modifiche: già dall’8 giugno era infatti stato attivato l’itinerario tranviario lungo via Vitruvio (da p.za Duca d’Aosta a c.so B. Aires) e il 3 agosto era stato attivato l’itinerario Caiazzo-A.Doria-Luigi di Savoia.
Pochi anni dopo (1939), il binario lungo via Mercadante, sarebbe infine stato raddoppiato, per essere utilizzato dalla linea urbana 7 [6].


Foto 6 Dettaglio della carta tranviaria del 1939
Per circa venti anni non ci sarebbero state modifiche alla rete, fin ché, dovendo provvedere alla costruzione della linea metropolitana 1, l’intero nodo afferente p.le Loreto dovette essere significativamente modificato.
La tranvia Milano Monza abbandonò il tracciato il 2.3.1958, trasferendo il suo capolinea in Piazza IV novembre sfruttando il tracciato, opportunamente modificato, della tranvia Milano-Cinisello, dismessa l’anno precedente, mentre il capolinea delle tranvie per Vimercate e Gorgonzola Vaprio fu trasferito in piazza Aspromonte il 22.11.1959.
Quanto alle linee urbane, dovendo “liberare” p.le Loreto e c.so Buenos Aires, furono attivati nuovi itinerari: nel 1960 fu realizzato l’itinerario …Oberdan-Spallanzani-S.F.Romana-Cadamosto-Lavater-Bacone-Matteucci-Abruzzi-…, cui si aggiunse nel 1964 l’itinerario …Vitruvio-Plinio-Morgagni-Bacone-Matteucci-Abruzzi-Pecchio-Aspromonte-Lulli.., alleggerendo quello lungo le vie Petrella-Spontini (rimasto attivo sino ai giorni nostri come itinerario di servizio da/per deposito Leoncavallo).
Ma torniamo alla passeggiata… partendo da p.za Caiazzo, abbiamo percorso via Gaffurio [7], via Petrella [8] e via Spontini [9], raggiungendo l’area del deposito Monteverdi, demolito nel 1975, per far posto all’istituto scolastico [10].


Foto 7 Via Gaffurio, foto di Filomena Schiattone

Foto 8 Via Petrella, foto di Filomena Schiattone

Foto 9 Via Spontini, foto di Filomena Schiattone

Foto 10 Piazzale Bacone il Deposito Spontini durante le fasi di demolizione
Lungo tale percorso sono ancora presenti, oltre ai binari di servizio tuttora attivi, numerosi tratti “tagliati” (via Gaffurio, via B. Marcello, via Mercadante, via Tadino) [11] [12] [13].


Foto 11 Via Petrella angolo via Mercadante, foto di Filomena Schiattone

Foto 12 Via Petrella angolo Tadino, foto di Filomena Schiattone

Foto 13 Via Gaffurio angolo via Benedetto Marcello, foto di Filomena Schiattone
Nel basolato del tratto terminale di Via Spontini è inoltre possibile “leggere” un flesso di comunicazione tra i due binari [14], derivante dalla necessità di eseguire alcune manovre (salto della motrice), per i convogli interurbani da/per deposito Monteverdi e, guardando bene, alcuni dei pali di sostegno [15] della linea aerea tranviaria, hanno tutta l’aria di essere rimasti gli stessi da decenni…


Foto 14 Il "Plesso" Spontini, foto di Paolo Barison
Foto 15 Uno dei pali di sostegno della linea tranviaria aerea, foto di Matteo Grieco
Lungo il percorso poi, non si è potuto fare a meno di alzare gli occhi dalla strada per ammirare un significativo numero di edifici di pregevole fattura, tutti realizzati nei primi decenni del secolo scorso [16] [17] [18].
Foto 16 Piazza Caiazzo e le pregevoli insegne Liberty della Farmacia, foto di Filomena Schiattone

Foto 17 L'incrocio fra le vie Mercadante e Petrella, foto di Filomena Schiattone

Foto 18 Balcone fiorito in via Spontini 3, foto di Filomena Schiattone
Da piazzale Bacone, la passeggiata è proseguita lungo via Paracelso e via Donatello fino a p.za Piola, seguendo l’itinerario tranviario istituito il 28.10.1929 e che sarebbe stato soppresso nel 1970, sempre con un occhio ai binari, ove ancora presenti, ed uno agli edifici di pregio [19] [20] [21].


Foto 19 Scorcio di via Paracelso, foto di Matteo Grieco

Foto 20 Edificio stile Liberty di via Paracelso 2, foto di Paolo Barison

Foto 21, trionfo di elementi decorativi Liberty in via Donatello 5, foto di Filomena Schiattone
Raggiunta via Spinoza, si è reso necessario un salto indietro nel tempo: infatti il primo itinerario tranviario ad interessare l’area fu quello istituito il 3.1.1924 …-Pascoli- L. Da Vinci-Spinoza-Piola-Pacini-Ampère-L. Da Vinci-Pascoli-… con l’anello di capolinea a girare attorno al Villaggio Gran Sasso [22], che purtroppo ebbe vita breve.


Foto 22 Piazza Piola, vista dall'alto del Villaggio Gran Sasso
A seguire, come detto, l’itinerario tranviario da/per Via Donatello, il quale attraversava la piazza senza necessità di regolazione semaforica, segno che il traffico automobilistico era trascurabile.
Parzialmente sovrapposto, qualche anno dopo (1.1.1939) sarebbe stato realizzato un secondo anello di capolinea lungo le vie Bonardi-Ponzio-Pacini.
Raggiunta p.za Leonardo da Vinci, non era possibile evitare una breve deviazione dal tragitto programmato, per vedere quanto rimane di un altro anello di capolinea storico: il 1° maggio 1926 era infatti stato attivato (a servizio della linea 26), l’anello di capolinea …-Pascoli-C. Erba-Plinio-De Janeiro-Mangiagalli-Colombo, con ritorno da L. Da Vinci-Pascoli-…, percorso fino al 1929, in senso antiorario e successivamente in senso orario, fino alla sua dismissione nel 1970 [23].


Foto 23 Via Pascoli per via Colombo, foto di Lina Olivieri
Gli anelli di capolinea di via Ampère e via Ponzio furono modificati alla fine degli anni ’60, per consentire la costruzione della metropolitana 2: poiché la stazione Piola si trova sotto via Pacini, nel tratto tra p.za Piola e via Ampère, i binari sovrastanti dovettero essere dismessi, per cui si risolse il problema invertendo la circolazione tranviaria in via Ampère, creando un percorso …-Piola-Spinoza-L. da Vinci-Bonardi-Ponzio-Pacini-Ampère-L. Da Vinci-Spinoza-Piola… che rimase in esercizio fino al 1970, quando venne dismesso e privato della linea aerea, salvo poi essere temporaneamente ripristinato in funzione dei collaudi dei tram serie 4900, data la vicinanza con l’Officina Generale Teodosio.


Foto 24 il tratto di binario di via Ampere foto di Filomena Schiattone
Attualmente, di questo itinerario restano un tratto di binario in via Ampère [24] ed i binari nel parterre centrale di via Pacini (con tanto di raddoppio) [25] [26] [27] e lungo via Ponzio, tagliati all’intersezione con le vie Bonardi/Bassini [28], dove si può vedere che i binari erano collegati in entrambe le direzioni in modo che potesse essere imboccato sia da Via Bonardi (tram in linea), sia da Via Bassini (tram provenienti dal deposito Leoncavallo).


Foto 25 Via Pacini e via Poggi (Google Street View)

Foto 26 Via Pacini e via Fossati  (Google Street View)

Foto 27 Via Ponzio e via Pacini, foto di Filomena Schiattone

Foto 28 Via Ponzio, via Bonardi, via Bassini  (Google Street View)

Si ringraziano Filomena Schiattone, Lina Olivieri, Matteo Grieco, e Paolo Barison per le fotografie scattate durante la passeggiata e Roberto Bagnera per la segnalazione degli edifici di interesse architettonico.


Bibliografia:
G. Cornolò:               Fuori porta in tram                  1980 E.Albertelli Editore
P. Zanin:                    Primi tram A Milano               2007 Editrice trasporti su rotaie
G. Boreani-P. Zanin: Dalla Edison alla ATM Vol.1  2018 Edito in proprio
G. Boreani-P. Zanin: Dalla Edison alla ATM Vol.2  2019 Edito in proprio



venerdì 25 ottobre 2019

Irripetibili Impronte di Ondedurto Arte

Quest’anno in concomitanza con la settimana letteraria di Vigevano Ondedurto.Arte si presenta al fuori Rassegna, a “Palazzo Merula” con “IRRIPETIBILI IMPRONTE”, presentando una serie di interessanti eventi che per filo conduttore avranno il Talento.

Talento nella pittura, nella scultura, nel cinema, nella musica, nella letteratura, nel teatro e nella danza.

Ecco il programma 

Dal 26 ottobre al 10 novembre - Mostra collettiva -




Per questa esposizione ci siamo avvalsi dei nostri associati e di altri talentuosi artisti di NOIBREBRA - Milano, per allestire una rassegna d’arte variegata e affascinante, che ci auguriamo susciti l’interesse dei visitatori che vorranno interagire con l’arte e, perché no, scoprire il loro talento.
Per questo motivo il programma di Ondedurto.Arte si snoderà attraverso un po’ tutte le arti.

Apriremo gli eventi correlati alla mostra il giorno 1 novembre (venerdì festivo) con la proiezione del film “ i colori dell’anima” per introdurre gli altri eventi.



Domenica 3 novembre ecco: “la Musica è la Poesia dell’Anima”, Cristiano Garufi E Roger Ronzio avranno il compito, con la sensibilità che li contraddistingue, di avvicinare il pubblico alla musica.



Sabato 9 novembre ci sarà la presentazione, sotto forma di intervista, del libro “Giallo Milano” dove lo scrittore Giancarlo Bosini di NOIBRERA, risponderà alle nostre e alle vostre domande interagendo con tutti sul contenuto del suo intrigante romanzo.




Domenica 10 novembre - Finissage con gli attori: Rita Volpati, Roberta Vanzini e Francesco Maestrone, che faranno rivivere, con la poetica della loro recitazione “DONNE di TALENTO” - Recita in dialogo – i drammi, le emozioni, il vissuto di alcune donne di talento che hanno segnato la storia con le loro irripetibili impronte. Al termine della piece teatrale sarà proiettato il filmato di un
balletto per Frida Kahlo.




venerdì 18 ottobre 2019

L'Acqua Marcia di Milano di Roberto Bagnera

Tre fontane a Milano, accomunate dalla forma ottagonale, custodiscono un segreto curioso della nostra città che per questo può fregiarsi di essere...una località Termale.

Dettaglio della fontana presso l'Arena Civica, foto di Clara Giacconi

Presso l'Arena Civica, nel 1828, l'ingegner Amorosi installò una struttura ottagonale che convogliava l’acqua di una sorgente solforosa.
Fu subito presa d’assalto dai cittadini ambrosiani, che le riconobbero subito funzioni taumaturgiche di sicuro effetto.
Ancora oggi è in funzione in viale Elvezia anche se, a dirla giusta, in origine si trovava spostata di un centinaio di metri più inoltrata nel parco, ma il trasloco non impedì un andirivieni di gente ancora oggi sorprendente.

Ci si disseta alla fontana presso l'Arena, foto del 1946 di Federico Patellani
 

 Anche in viale Piceno era collocata una fontana siffatta: pescava da un pozzo artesiano di acque sulfuree che raggiungeva i 259 metri di profondità. 

La fontana di viale Piceno in una foto del dopoguerra, Archivio Muvilo
Ormai il pozzo è asciutto da decenni ma, all’ epoca sua, rivaleggiava con quello dell’Arena per numero di utenti, tanto che un gruppo di distinti milanesi arrivò al punto di creare la Società dell’Acqua Marcia, che fu persino quotata in Borsa e che fallì miseramente per...dobbiamo dirlo?...mancanza di...liquidi.



La fontana nella sua originaria collocazione nel parterre di viale Piceno all'altezza del civico 17, foto di Giorgio Brancaglion

Dopo un primo intervento conservativo e di restauro, conclusosi nel decennio scorso, che avrebbe visto la fontana di viale Piceno ricollegata alla falda acquifera, non essendo ormai possibile ripristinare l'originale collegamento alla falda solforosa, a causa dei lavori per la corsia preferenziale della linea ATM 92, la fontana è stata collocata in piazza Emilia.

La fontana oggi, in piazza Emilia, foto di fi_decorso
I pozzi della cosiddetta acqua marcia furono scavati nel 1926 e, a seguito di precise analisi, il comune decise di non immetterne l'acqua nel circuito idrico. Furono ovviamente fatte analisi approfondite: quella del 1927 ad opera dei tecnici del civico acquedotto Formenti e Scipiotti e uno successivo del 1947 ad opera del professor Giuseppe Bragagnolo che dimostrò non trattarsi di acque sulfuree bensì oligominerali.


 
Ecco un confronto fra le due succitate analisi

Nel 1947 si fece anche un sondaggio fra i frequentatori delle due fontane per scoprire quali fossero le malattie che trovavano sollievo dall'uso dell'acqua e si scoprì che venivano beneficiati sintomi e disturbi che nulla avevano a che fare con l'uso terapeutico dei sulfurei. 
 
Nella foto di Federico Patellani del 1946 alla fontana delll'Arena il rito dello riempimento della bottiglia da portarsi a casa

A seguito delle rilevazioni tecnico scientifiche che portavano al risultato di dichiarare l'acqua come oligominerale, naturalmente si approntò uno studio progettuale, cui collaborò l'architetto Mario Tevarotto, volta ad un migliore e razionale sfruttamento dell'acqua terapeutica. Riproduciamo qui alcune tavole del progetto di padiglione per la fontana di viale Piceno.



Una terza fontana collegata in origine alla falda sulfurea è quella che si trova in Piazza Sant Angelo, che si fregia del complesso statuario raffigurante San Francesco che parla agli animali, opera del 1926 dello scultore Giannino Castiglioni, realizzata in occasione del settimo centenario dalla morte del santo.


La fontana di piazza S. Angelo, foto di Giorgio Brancaglion


Attualmente solo la fontana di viale Elvezia è alimentata dalla falda dell'acqua marcia e nonostante rechi ben visibile il cartello "Acqua non potabile", apposto nel 2017 dopo una serie di prelievi voluti dall'ASL, è tuttora meta di nostalgici "avventori" che dichiarano che le proprietà curative di quest'acqua sono miracolose. noi l'abbiamo miscelata con del buon Bonarda e possiamo testimoniare che è un aperitivo eccellente.

Direttamente dal produttore al consumatore, foto del 1946 di Federico Patellani


Anche questa è Milano da Bere