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| Prezioso, goloso, fragrante, profumato, invitante, inimitabile, una sola parola: Panettone |
Fra le personalità di grande rilievo per la cultura meneghina spicca decisamente la figura di Giovanni Barrella, (Milano 30/11/1884 . Erba 23/09/1967) , fu poliedrico autore, pittore, poeta, attore teatrale, e poi commediografo e pur regista, partecipò fino agli anni 50 anche a diverse produzioni cinematografiche nel ruolo spesso di caratterista ed ebbe una parte anche nel celeberrimo film del 1937 Felicita Colombo, con Dina Galli e Armando Falconi, diretto da Mario Mattoli. Il suo palmares cinematografico comprende tra le altre anche Teresa Confalonieri, film del 1934 con Marta Abba, Malombra del 1942, con Isa Miranda e Vita da Cani, del 1950 dove recitò al fianco di Aldo Fabrizi, Gina Lollobrigida e Delia Scala.
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| Giovanni Barrella in un foto ritratto del 1915 |
Giovanni Barrella fu vivace protagonista del mondo teatrale e attoriale milanese, apportando la sua verve nell'ambiente delle rappresentazioni dialettali, condizione connaturata alla sua storia personale, essendo stato il nonno materno, Giovanni Riccardi, fondatore del Teatrin di Morigg, in seguito diventato Dal Verme, che era frequentato dalla crema degli attori ed autori di Milano, il giovane Giovanni nacque praticamente ed artisticamente su quel palcoscenico, respirandone il clima, l'aria e gli umori che avrebbero poi reso fertile la sua carriera, arricchita anche dall'incontro con il Grande Edoardo Ferravilla che ne fu maestro e che forse gli fece maturare anche quella vena umoristica tanto schietta e tanto squisitamente milanese. Fatto aneddotico a riguardo la targa che volle affiggere sulla porta della propria abitazione:
Bar Rella
ovvero "Bar della Penuria"
Una fine vena di arguzia che mise anche a servizio di prestigiose aziende coniando degli indimenticabili slogan, come ad esempio per il Fernet Branca: "Sont a terra se me manca on gottin de Fernet Branca, ma l'è festa de famiglia se ne compri ona bottiglia", così anche per il Cognac Vecchia Romagna: "'me l'è bon! ma che cuccagna! om cognacch Vecchia Romagna" e via di seguito fino al celeberrimo declamar degli occhiali del Viganò.
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| La celeberrima reclame dell'Istituto Ottico Viganò riprodotta su di una rivista del 1940 |
Per una più approfondita conoscenza rimandiamo ad un articolo scritto da Claudio Beretta e pubblicato sulla Martinella di Milano nel Gennaio 1985, qui riproposto sul nostro blog:
https://sdslingo.blogspot.com/2013/12/giovanni-barrella-lultim-brumista-di.html
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| Giovanni Barrella in una delle sue ultime fotografie, 1967 |
Autore raffinato ed espressivo Giovanni Barrella trova una felice sintesi fra il suo lato colto e l'eleganza ineguagliabile dell'eloquio milanese nella celebrazione del simbolo più goloso della città: il panettone.


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