Servizio fotografico di Arrigo Mauri
Fu un'intuizione, o un capriccio, di Giuseppe Visconti di Modrone, che già possedendo in zona un castello del Trecento, diede vita ad una vecchia idea: favorire l'avviamento al lavoro artigianale dei giovani mediante la creazione di appositi spazi e strutture.
Si potrebbe obiettare
che per dare ospitalità ad una scuola e ad alcuni laboratori non era necessario
costruire un paese in stile medioevale, ma si sa che i nobili hanno gusti
particolari, complice anche il clima dei primi del Novecento che favoriva il
genere eclettico e gli influssi tre-quattrocenteschi in campo architettonico, il
conte Giuseppe, unendo l'utile al dilettevole, si gettò con entusiasmo nell'impresa.
Traccia personalmente
la planimetria del villaggio, disegna i prospetti degli edifici, abbondando in
elementi tipici e particolari decorativi per rendere l'insieme meno austero.
Suoi collaboratori sono
l'architetto Alfredo Campanini, affermato architetto operante a Milano di cui
ricordiamo l’edificio di via Bellini, e, per la parte esecutiva, Giuseppe
Girometta, un capomastro operante nella zona dell’erigendo borgo.
Il conte sale
personalmente sulle impalcature e si trasforma anche in un abile affrescatore
dí decorazioni, di vere e proprie composizioni figurative che vivacizzano le
pareti in mattoni a nudo con stemmi e simboli araldici Immaginiamo il piacere
ironico del conte quando creò lo stemma di Grazzano: un garofano ai piedi del
quale si snoda un cartiglio con un'indecifrabile iscrizione a caratteri gotici:
OTLA.
NI. AD.RAUG. E. ENETA. PIPMI
Il mistero è facilmente risolvibile leggendo la
scritta al contrario.
L'albergo del Biscione
e la scuola di avviamento artigiano furono i primi edifici, presto seguiti da
case, botteghe, fontane e chiese.
Una volta completata la costruzione del borgo, si pone il problema fondamentale: dargli una vita autonoma, non posticcia o apparente, che solo veri abitanti e una reale attività lavorativa possono concorrere a creare.
La Scuola di Avviamento Artigiano |
Una volta completata la costruzione del borgo, si pone il problema fondamentale: dargli una vita autonoma, non posticcia o apparente, che solo veri abitanti e una reale attività lavorativa possono concorrere a creare.
Nasce in quest'ottica
l'Istituzione Visconti di Modrone, costituita da una scuola artigianale per la produzione
di mobili in stile medioevale con riproduzione di tecniche e particolari propri
dello stile e dell’epoca, ad esempio le minuziose decorazioni ad intaglio; in seguito si aprono altre
botteghe artigianali tra le quali, più attive e di successo, quelle che si
dedicano al ferro battuto.
Create le premesse per un'attività ed un'economia autonome, si aggiungono i servizi: dall'ufficio postale alla chiesa, dall'asilo alla scuola, dell'albergo all'osteria; particolarmente curate questi ultimi perché è chiaro che la principale vocazione del paese non può non essere che quella turistica.
L'ingresso di una delle botteghe artigianali del borgo |
Create le premesse per un'attività ed un'economia autonome, si aggiungono i servizi: dall'ufficio postale alla chiesa, dall'asilo alla scuola, dell'albergo all'osteria; particolarmente curate questi ultimi perché è chiaro che la principale vocazione del paese non può non essere che quella turistica.
Ben lungi dall'essere
una quinta cinematografica, Grazzano vive pienamente la sua realtà, imponendosi
come un unicum ambientale e meta perciò di curioso turismo, grazie anche a
quella sottile patina di autenticità che
il tempo ha saputo ormai donargli.
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