mercoledì 29 gennaio 2020

Le Radici Meneghine di Grazzano Visconti di Roberto Bagnera e Arrigo Mauri



Servizio fotografico di Arrigo Mauri

Fu un'intuizione, o un capriccio, di Giuseppe Visconti di Modrone, che già possedendo in zona un castello del Trecento, diede vita ad una vecchia idea: favorire l'avviamento al lavoro artigianale dei giovani mediante la creazione di appositi spazi e strutture.
Si potrebbe obiettare che per dare ospitalità ad una scuola e ad alcuni laboratori non era necessario costruire un paese in stile medioevale, ma si sa che i nobili hanno gusti particolari, complice anche il clima dei primi del Novecento che favoriva il genere eclettico e gli influssi tre-quattrocenteschi in campo architettonico, il conte Giuseppe, unendo l'utile al dilettevole, si gettò con entusiasmo nell'impresa.
Traccia personalmente la planimetria del villaggio, disegna i prospetti degli edifici, abbondando in elementi tipici e particolari decorativi per rendere l'insieme meno austero.



Suoi collaboratori sono l'architetto Alfredo Campanini, affermato architetto operante a Milano di cui ricordiamo l’edificio di via Bellini, e, per la parte esecutiva, Giuseppe Girometta, un capomastro operante nella zona dell’erigendo borgo.
Il conte sale personalmente sulle impalcature e si trasforma anche in un abile affrescatore dí decorazioni, di vere e proprie composizioni figurative che vivacizzano le pareti in mattoni a nudo con stemmi e simboli araldici Immaginiamo il piacere ironico del conte quando creò lo stemma di Grazzano: un garofano ai piedi del quale si snoda un cartiglio con un'indecifrabile iscrizione a caratteri gotici:
OTLA. NI. AD.RAUG. E. ENETA. PIPMI
 Il mistero è facilmente risolvibile leggendo la scritta al contrario.
Che fosse un monito a chi osasse criticare?
L'Albergo del Biscione



L'albergo del Biscione e la scuola di avviamento artigiano furono i primi edifici, presto seguiti da case, botteghe, fontane e chiese.
La Scuola di Avviamento Artigiano

Una volta completata la costruzione del borgo, si pone il problema fondamentale: dargli una vita autonoma, non posticcia o apparente, che solo veri abitanti e una reale attività lavorativa possono concorrere a creare.
Nasce in quest'ottica l'Istituzione Visconti di Modrone, costituita da una scuola artigianale per la produzione di mobili in stile medioevale con riproduzione di tecniche e particolari propri dello stile e dell’epoca, ad esempio le minuziose decorazioni  ad intaglio; in seguito si aprono altre botteghe artigianali tra le quali, più attive e di successo, quelle che si dedicano al ferro battuto.
L'ingresso di una delle botteghe artigianali del borgo

Create le premesse per un'attività ed un'economia autonome, si aggiungono i servizi: dall'ufficio postale alla chiesa, dall'asilo alla scuola, dell'albergo all'osteria; particolarmente curate questi ultimi perché è chiaro che la principale vocazione del paese non può non essere che quella turistica.
Ben lungi dall'essere una quinta cinematografica, Grazzano vive pienamente la sua realtà, imponendosi come un unicum ambientale e meta perciò di curioso turismo, grazie anche a quella sottile patina  di autenticità che il tempo ha saputo ormai donargli.
















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