martedì 19 dicembre 2023

La Leggenda del Panettone di Roberto Bagnera

 


A Milano una fetta di Panettone e un calice di spumante rappresentano il modo più tradizionale di festeggiare il Natale e le festività di fine anno, ma qual'è l'origine di questo sontuoso e prezioso dolce?

Ecco in breve alcune leggende che sono fiorite sulla sua creazione:
La prima narra che ai tempi di Ludovico il Moro, un certo Ughetto, figlio di Giacometto Atellani era innamorato di Adalgisa, figlia di un fornaio. L’amore era osteggiato dalla famiglia di Ughetto, che poteva incontrare la su Adalgisa solo di notte, quando lavorava al forno. Gli affari del fornaio, però non andavano bene. Per risollevare la situazione finanziaria dell’amata, Ughetto ebbe l‘idea di migliorare il pane aggiungendo burro e zucchero. L’innamorato, rivedendo fiorire il sorriso sulle labbra di Adalgisa, aggiunse anche i pezzetti di cedro candito e uova. Tutto il borgo faceva la fila alla porta del fornaio per acquistare il dolce! La famiglia Atellani quindi acconsentì al coronamento dell’amore tra Adalgisa e Ughetto.

Primo piano per il panettone prodotto da Vergani, ultimo produttore industriale a Milano

La seconda storia racconta di un convento di suore alle quali si prospettava un Natale assai povero. Una di loro, suor Ughetta, pensò allora aggiungere zucchero, uova, burro e cedro al’impasto del pane; poi tracciò una croce sulla crosta, che, cuocendo e indorandosi, formò i tipici rilievi del Panettone tradizionale.

Natura morta con panettone, opera di Giovanni Battista Todeschini (Lecco, 9 giugno 1857 – Milano, 1938), olio su tela esposto presso i Civici Musei di Lecco


La terza leggenda narra di un pranzo tenuto alla corte di Ludovico il Moro alla vigilia di Natale. Il dolce particolare, che il capocuoco aveva preparato per chiudere il fastoso banchetto, era bruciato durante la cottura. Il panico serpeggiava in cucina! Lo sguattero Toni trovò un rimedio: con gli avanzi del dolce bruciato preparò un nuovo dolce che si presentava come una cupola racchiusa da una crosta bruna. Allorchè venne presentato agli invitati del Duca, fu accolto da fragorosi appalusi. Era nato un nuovo dolce: El pan del Toni, il Panettone.



Testo estratto da "Milano a Tavola con la Storia" di Roberto Bagnera Edizioni Selecta

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