La sede della Isolabella in via Villoresi, archivio Pictures Archives |
Fine anni 50 inizio anni 60. Era ancora il periodo dei tavoli lunghi. Prima di sederci a mangiare dovevamo ascoltare l'ordine del giorno, solo dopo la sua lettura ci davano l'ordine di sederci.
In quegli anni, nel periodo invernale avveniva un fatto curioso. In refettorio sui tavoli trovavamo 4 o 5 mandarini ciascuno. Prima di sederci ci ordinavano di sbucciare i mandarini e tenere le bucce in mano, poi alcuni incaricati passavano con dei sacchi dove noi dovevamo buttare le bucce. Dopo questa operazione ci si poteva sedere a mangiare quei mandarini come frutta.
La storica bottiglia del Mandarinetto Isolabella, liquore creato da Egidio Isolabella nel 1870 |
Perché tutto questo?
Una nota fabbrica di Milano produceva il liquore Mandarinetto. A lei servivano solo le bucce per estrarre le essenze che avrebbero aromatizzato il liquore.
Una storica pubblicità opera di Marcello Dudovich |
Del frutto sbucciato non se ne facevano nulla e lo avrebbero buttato al macero. Da qui l'idea di una collaborazione con i Martinitt. Loro ci donavano i mandarini in cambio dovevamo sbucciarli e rendere a loro le bucce.
Bellissima storia 👍
RispondiEliminaPerò la paga con i mandarini….ma allora non si parlava di sfruttamento dei minori!
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