LA BRIOSCA - IL 13 - BRIOSCHINO
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La Trattoria della Briosca, via Ascanio Sforza 27, foto di Virgilio Carnisio del 1968 |
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Piazza del Duomo durante il sabato grasso del 1976, a destra Luciano Sada,
l'indimenticato El Pinza della Briosca Foto di Virgilio Carnisio
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Luciano Sada "El Pinza" oste della Briosca in Via Ascanio Sforza, per gentile concessione di Gianantonio Airaghi |
Il Naviglio e i suoi colori: in via Ascanio Sforza 27 un edificio che risale al 1600 ospitava un'osteria, la Briosca, che aveva preso il nome della compagnia di navigazione e trasporto che attraccava lì.
Nel cortile della vecchia osteria si giocava alle bocce, alla milanese, cioè in diagonale fra i campi di gioco intervallati da dossi.
Veniva da una famiglia di osti e aveva già avviato un'osteria al vecchio Gratosoglio, raccogliendo intorno a sè un gruppo di amici che, come lui, amavano suonare e cantare vecchie canzoni popolari, fra i quali Maria Monti, Nino Rossi, Marcello Minerbi dei "Los Marcellos Ferial" e che lo seguirono nella nuova avventura ai Navigli.
Nel 1973 arrivano le ruspe della spietata speculazione edilizia e la vecchia gloriosa osteria deve esser lasciata..
Sada si trasferisce al numero 13 e apre un nuovo locale che chiamò "al 13". Sull'insegna si possono leggere 3 D e una C (Tre-Di-Ci). La vecchia insegna della Briosca fu recuperata e collocata all'interno.
Sul finire degli anni '70 l'ambiente della malavita tradizionale, composta per lo più da piccoli ladri e contrabbandieri, era stata soppiantata dal giro più pesante della droga. Il Pinza e si spostò un po' più in periferia, dove aprì un locale più piccolo, "La Brioschina", ritrovo in tarda serata di artisti di teatro e musicisti da piano-bar, che si lanciavano spesso in jam-session spontanee.
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L'indimenticabile Gianni Magni dei Gufi e un giovane Franco Francesco fondatore ed ex componente dei CantaMilano, Archivio ACAdeMI - Rolando Di Bari |
Luciano Sada si spegne nel1999, rimpianto da tutti, tanto che il comune proibì il corteo perché si trattava di un funerale civile e non poteva concedere un percorso più lungo di 300 metri. Da via Bertacchi si arrivò giusto in Piazza XXIV maggio.
Oggi, al numero 13 spicca una nuova insegna "Osteria della Briosca", ma non ha niente a che vedere con quella di un tempo. La Milano dei cantastorie non esiste più.
Accompagnandosi con piano e chitarra, il Pinza cantava attingendo da un repertorio che andava indietro di un secolo; il cabaret era animato da personaggi del quartiere: Cesarino Lamberti, tassista, Bruno Scapoccin, fabbro, Alberto Quacci, che aveva lavorato nella compagnia di Wanda Osiris e per questo era detto "la Wanda", il Rinone, Mariett Bidell, Pelè, Picaluga...
Poi lo spettacolo usciva all'aperto, lungo le rive del Naviglio dove navigavano gli incredibili trabiccoli costruiti da Scapoccin: la balena, la bicicletta, la Balilla. Oltre a Cesarino, lo aiutavano Luigi Orsano e Giorgio Colnaghi, il vigile di quartiere, e tutti insieme si erano dati il nome di "Pè vünc" (i piedi sporchi).
Gli "Amis della Briosca" destarono l'interesse anche delle edizioni musicali: prima la Italmusica che nel 1968 fa incidere 16 canzoni a Luciano Sada, poi la Fonit Cetra, che nel 1972 mette sotto contratto tutto il gruppo per un disco di brani popolari, registrati dal vivo nelle cantine della Briosca.
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Retrocopertina del microsolco del 1972 |
Meno conosciuta sicuramente fu l'escursione solista anni 60 del Pinza con il brano "L'Era Mai Success" dissacrante e crassa versione goliardica del successo di Johnny Dorelli del 1961, Montecarlo, idilliaca e fiabesca marchetta canora per il Principato di Monaco.
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Una classica tavolata al 13, in primo piano con il microfono Nino Rossi, Archivio ACAdeMI - Rolando di Bari |
A memoria delle belle serate .tra amici musica vino ed allegria ,con tanta malinconia .
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