mercoledì 19 marzo 2025

I Martinitt celebrano le Cinque Giornate di Renato Marelli





Una cerimonia che con orgoglio i Martinitt rinnovano ogni anno, in questo 2025 poichè il monumento delle 5 giornate di Milano è inagibile la cerimonia si tiene presso la "Loggia dei Mercanti" dove il suono a martello di una campana diede inizio alla rivolta contro gli austriaci.


Le rievocazioni delle 5 Giornate di Milano negli anni 60
Ricordi di Renato Marelli

Tutti gli anni in occasione della ricorrenza delle 5 giornate di Milano (18-22 marzo 1848 dove i Martinitt ebbero un ruolo di rilievo come portaordini tra i capi della rivolta e i combattenti sulle barricate). Ci portavano in piazza 5 giornate davanti al monumento omonimo, per poi sfilare in corteo fino alla vicina chiesa di S. Pietro in Gessate per partecipare alla santa messa.
Ricordo i lunghi preparativi nelle giornate che precedevano l’evento. Almeno 8 giorni prima, tutti i pomeriggi c’era l’addestramento alla marcia a volte partecipava anche la banda musicale. Tutte le compagnie con il proprio Istitutore nel grande cortile a marciare avanti e indietro per cercare di coordinarci in un unico movimento bello anche da vedersi. Io in questa occasione mi esaltavo e partecipavo con entusiasmo. Uno o due giorni prima, si andava tutti in guardaroba a provare e ritirare i guanti bianchi, che creavano un bell’effetto in contrasto con il nero della divisa. Si vedevano queste mani bianche che oscillavano al tempo tutte assieme durante la marcia. Alla manifestazione partecipava tutto il collegio, circa 400 ragazzi, erano esenti solo i più grandi che andavano a lavorare. Subito dopo pranzo c’era una breve ricreazione e poi tutti nelle camerate a cambiarsi per indossare la divisa classica nera con banda rossa e berretto con visiera. Una bella spazzolata con lucido agli scarponcini e poi rivista dell’Istitutore per vedere se eravamo in ordine. A volte l’Istitutore si trasformava in sarto ricucendo il bottone argentato che si staccava o il distintivo sul berretto. Poi giù tutti in cortile compagnia per compagnia davanti al piazzale dell’alza bandiera. Fuori, davanti al collegio ci aspettavano ben 8 pullman per portaci alla manifestazione, l’eccitazione nostra saliva in contemporanea al nervosismo degli Istitutori. I pullman si mettevano in marcia tra la curiosità dei passanti, forse eravamo anche scortati dai vigili urbani. Giunti sul posto scendevamo dai pullman e Il Direttore dava disposizione su come inquadrarci nella piazza. Da un lato la banda, con l’alfiere in testa che portava il tricolore storico e dietro due portatori della corona di alloro.

Deposizione della corona sul monumento delle 5 giornate di Milano.

Deposizione della corona sul monumento delle 5 giornate di Milano.


Solitamente alla manifestazione c’era anche qualche scolaresca esterna per vedere la sfilata. A noi questo faceva piacere e ci inorgogliva perché sembrava che i nostri coetanei esterni ci guardassero con invidia. Una massa omogenea di 400 ragazzi in divisa che per un giorno erano i protagonisti della città. Era un effetto grandioso. Dopo l’inno della banda, la deposizione di una corona di alloro portata dai più grandi e i discorsi ufficiali delle autorità Meneghine con il sindaco Pietro Bucalossi in fascia tricolore. Poi ci disponevamo in ordine di Parata in fila per due iniziando dai più piccoli. Al suono della nostra banda iniziavamo a marciare verso la chiesa, una lunga fila interminabile con il traffico bloccato per l’occasione e la moltitudine di persone ai lati del corso. Io sbirciavo i miei coetanei esterni e tra me dicevo “Io sono un Martinin, Noi abbiamo fatto le cinque giornate” mi raddrizzavo e orgoglioso di far parte di questa famiglia marciavo impettito facendo oscillare bene le mani guantate. Nella mia fantasia mi immaginavo di vedere facce invidiose per il privilegio e la fortuna che avevo di essere Martinitt e indossare la divisa con berretto. Finita la funzione religiosa, fuori ci aspettavano i pullman per il ritorno in collegio, gli Istitutori erano più rilassati, tutto era filato liscio e noi a chiacchierare allegri. Hai visto come ci guardavano? dovevi vedere morivano di invidia, quanta gente che c’era, e la polizia che fermava le macchine, e hai visto il tram erano tutti affacciati ai finestrini per guardare noi.

La Banda dei Martinitt in sfilata lungo il corso di Porta Vittoria negli anni '70









Qualcuno nel leggere questo si metterà a ridere, ma per noi era importantissimo sapere o credere che per un giorno eravamo al centro dell’attenzione, non come orfanelli ma come partecipi alla liberazione di Milano nel Marzo del 1848.
Potevi capire il significato vero della parola dialettale sentita spesso “I Martinitt in il coeur de Milan”.

Chiesa Di San Pietro in Gessate. Al suo fianco c'era l'orfanotrofio dei Martinitt fino al 1932

Nel 1970 Leandro Castellani realizza uno sceneggiato televisivo sulle gloriose 5 Giornate con un cast di tutto rispetto: Arnoldo Foà; Fosco Giachetti; Raoul Grassilli; Ugo Pagliai; Franca Nuti, Carlo Mazzarella, Nanni Svampa, Lino Patruno, fra gli altri, con la partecipazione di alcuni Martinitt.



Aggiungiamo di seguito i collegamenti allo sceneggiato sul canale YouTube

Parte Prima: https://www.youtube.com/watch?v=3FHiX5R8ZAc
Parte Seconda: https://www.youtube.com/watch?v=R7LnmW7JUVk


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