 |
Cascina Rosa, anni 60, foto di Luciano Allievi |
Via Vanzetti, Città Studi, vicino a Largo Murani, dà ancora oggi ospitalità ad alcuni residui tardo cinquecenteschi di uno storico complesso rurale: la Cascina Rosa.
Esempio tipico di cascina lombarda presenta quasi tutti gli elementi caratteristici delle grandi aziende della bassa pianura padana.
La documentazione storica, come per tutti gli edifici ad uso agricolo, scarsa e non sempre significativa, riporta il nome iniziale di “Cassina Ferrarium”. Successivamente, dopo l’acquisto negli anni 1637/38 da parte della Famiglia Ordogno di Rosales di origine spagnola, il complesso verrà ridenominato “Cascina Rosa”. Dal 1783 al 1858, durante il periodo in cui fu di proprietà della famiglia Valaperta, la cascina raggiunse la configurazione attuale. Fu vittima di distruzioni dovute ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale a causa della vicinanza con lo Scalo Merci di Lambrate che era obiettivo prioritario delle azioni del conflitto in zona.
Per anni lasciata in balia del degrado, pur continuando ad essere abitata fino agli anni 70, divenne un tipico "non luogo" urbano, ricettacolo di una varia e provvisoria umanità, nonchè sede privilegiata per appartarsi e darsi al consumo di sostanze stupefacenti, e infine dovette anche subire un incendio devastante che ne minò definitivamente l'accessibilità.
 |
Vista dall’alto primi anni 80, Archivio Comune Milano |
 |
Vista dall’alto fine anni 80, Archivio Binda, L., Baronio, G., Cardani, G., Frigerio, G |
 |
Pianta del complesso, Archivio Comune Milano |
 |
Villa Padronale anni 40, Archivio Comune Milano |
 |
Villa Padronale anni 80, Archivio Comune Milano |
 |
Interno della corte da ovest, anni 80, Archivio Comune Milano |
 |
La stalla, foto 1989, Archivio Binda, L., Baronio, G., Cardani, G., Frigerio, G. |
 |
Casa dei salariati, foto del 1991, Archivio Binda, L., Baronio, G., Cardani, G., Frigerio, G. |
 |
Casa dei salariati, foto del 1997, Archivio Binda, L., Baronio, G., Cardani, G., Frigerio, G. |
 |
I Granai, foto del 1998, Archivio Binda, L., Baronio, G., Cardani, G., Frigerio, G. |
 |
Particolare dei granai. Foto del 1998, Archivio Binda, L., Baronio, G., Cardani, G., Frigerio, G. |
Nel 1983 il Comune di Milano diventa proprietario del complesso rurale per il quale mette in studio diversi progetti di recupero. Oggi la Cascina Rosa è splendida sete di un 'orto botanico in concessione all' Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Bio Scienze di via Celoria 2. Fu inaugurato il 19 Settembre del 2001, dopo una scrupolosa bonifica del sito, un' area a giardino ornamentale, con alcune serre, che si estende su 25.000 mq presentando un'ampia collezione di piante, anche carnivore, felci, vegetali autoctoni ed esotici, una raccolta di piante succulente, cioè con una capacità di immagazzinare acqua, dono di un cittadino milanese, qui sono state portate anche le piante che erano dotazione del precedente orto botanico di via Colombo.
L'impianto è completato da un piccolo ruscello che alimenta uno specchio d'acqua che permettono di rendere completo il panorama vegetale con le tipologie acquatiche tipiche della Lombardia.
 |
Dettagli, foto di Franco Rossi |
 |
Dettagli, foto di Franco Rossi |
 |
Dettagli, foto di Franco Rossi |
 |
L’attuale Orto Botanico, foto di Adriano Trento |
 |
L’attuale Orto Botanico, foto dal sito Plantday |
 |
Particolari dell'Orto Botanico di Città Studi, foto di Maura Bussi |
 |
Particolari dell'Orto Botanico di Città Studi, foto di Maura Bussi |
 |
Particolari dell'Orto Botanico di Città Studi, foto di Maura Bussi |
Aggiungiamo alcune foto ed un dipinto ad opera di Luciano Allievi che per decenni visse in Cascina Rosa e vi tenne il proprio atelier di pittura, tratte dal suo libro "Cascina Rosa", per gentile concessione.
Io milanese da generazioni con un nonno che abitava in vle Lombardia 90 non ho mai visto questa cascina rossa e se oggi è visitabile mi piacerebbe molto andarci..grazie a Roberto Bagnera..grazie a Luciano Allievi
RispondiElimina