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1 - La cartolina viaggiata nella seconda metà degli anni 20, l'edificio stile Deco al centro risale infatti al 1925 come indica una scritta in facciata, curiosa la didascalia impressa: viene indicata la via Luigi Settembrini il nome della strada prima di essere intestata a Giulio e Corrado Venini, la via che si intravvede a sinistra invece viene già indicata col nuovo nome Pietro Marocco, anzichè con la precedente intestazione a G. Biancheri |
Come noto l’estensione del territorio del Comune di Milano non è sempre stata pari all’attuale.
La Milano Storica infatti era quella interna alle mura spagnole.
A formare una corona attorno al nucleo storico fu istituito, con reale dispaccio del 21 luglio 1781, dell’imperatore d’Austria Giuseppe II, il comune dei Corpi Santi, amministrativamente suddiviso in sei sestieri (Porta Orientale, Porta Romana, Porta Ticinese, Porta Vercellina, Porta Comasina e Porta Nuova).
Tale Comune fu poi, dopo vicende alterne, aggregato definitivamente al comune di Milano, con Regio Decreto n° 1413 del 8 giugno 1873.
Il territorio comunale rimase poi invariato per circa 30 anni, quando con la legge n° 248 del 9 giugno 1904, ci fu una rettifica di confine tra il comune di Milano ed il Comune di Greco Milanese: il comune di Milano cedette una porzione del proprio territorio ad Ovest della strada Provinciale Veneta (ora via Padova) [imm. 2] e ottenne una vasta area del territorio meridionale di Greco che comprendeva anche piazzale Loreto e parte del lato Ovest dello stradone di Loreto (ora Corso Buenos Aires) [imm. 3].
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2- Territori trasferiti al Comune di Greco nel 1904 |
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3 - Territori trasferiti al Comune di Milano nel 1904 |
Successivamente fu dapprima annesso a Milano l’intero territorio del comune di Turro, con decreto luogotenenziale n° 209 del 31 gennaio 1918, e poi, con il Regio Decreto 1912 del 2 settembre 1923, vennero aggregati a Milano ben 11 comuni, tra i quali Crescenzago, con la sua frazione Cimiano, Gorla-Precotto, unione dei Comuni di Gorla Primo e Precotto, avvenuta nel 1920, e Greco Milanese. [imm. 4]
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4 - La comunicazione del Sindaco Mangiagalli |
L’unione dei comuni, se da un lato portava dei benefici economici (basti pensare all’eliminazione dei dazi tra un comune e l’altro, sperando che i gabellieri fossero meno stupidi di quelli raffigurati nella celebre scena del film “non ci resta che piangere”), dall’altro poneva dei problemi pratici: era infatti inevitabile che nella toponomastica si venissero a creare dei doppioni e si rendeva inoltre necessario unificare il nome di strade che, pur essendo un tutt’uno, cambiavano nome passando da un comune all’altro.
Disponendo, come vedremo, di alcune mappe stradali dell’epoca, si potrà evidenziare, almeno parzialmente tale opera di razionalizzazione della toponomastica del territorio dell’attuale Municipio 2 di Milano.
Inizio con le tre direttrici che attraversano l’intero Municipio 2, dipartendosi da piazzale Loreto (ex Rondò di Loreto):
Il gran viale provinciale per la Villa Reale, ora viale Monza
La Strada Provinciale Veneta, ora via Padova
La strada delle Rottole, ora via Andrea Costa e Ruggiero Leoncavallo
Le prime osservazioni si possono fare consultando la “Mappa di Milano coll’indicazione del piano generale regolatore edilizio e di ampliamento – 1910” stampato da Bertarelli. [imm. 5]
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5 - Stralcio dalla Mappa Bertarelli del 1910 |
Per prima cosa possiamo notare che, come prevedibile, non tutta la viabilità attualmente esistente era già presente all’epoca, ma passiamo alle strade, procedendo con ordine da Ovest verso Est e da Nord verso Sud, partendo dalla cintura ferroviaria, all’epoca della mappa ancora in progetto:
via del Molinetto, ora via Popoli Uniti
via Marconi, ora via Giulio e Corrado Venini
via Arimondi, ora via Martiri Oscuri
via Trotter, ora via Rovereto
via Galliano, ora Via Nicola d’Apulia
via Bellingera, ora via Luigi Varanini
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6 - Il rustico della scomparsa Cascina Bellingera che dava nome alla omonima via ed era la cosiddetta villa di delizia della famiglia Bellingeri in un'immagine anni 60 Archivio ACAdeMI |
via Giacosa, ora via Pietro Crespi
via Edmondo De Amicis, ora Via Nino Oxilia
via Maratona, ora via dei Transiti
via della Bellingera, ora via Louis Pasteur
via Giuseppe Garibaldi, ora via privata Conegliano
Dalla successiva Mappa Vallardi, datata luglio 1925 [imm. 7], notiamo che alcune vie hanno assunto il toponimo attuale mentre altre hanno assunto un nuovo nome ed altre sono state aperte:
via Edison, ora via Roggia Scagna
via Libero Pensiero, ora via Luigi Varanini,
via Ferrer, ora via Pietro Crespi (parte)
via dell’Insegnamento, ora via S. Alessandro Sauli
via Messidoro, ora via Guido Cavalcanti
via G. Biancheri, ora via Pietro Marocco
via Carlo Tenca, ora via Soperga
via Giosuè Carducci, ora via Clitumno
via Beretta, ora Via Arquà
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7 - Stralcio dalla Mappa Vallardi 1925 |
Passano pochi anni e dalla mappa allagata alla Guida Savallo del 1927 [imm. 8], possiamo notare la mano del regime che ha ulteriormente modificato taluni toponimi, eliminandone alcuni “scomodi” e dedicandone alcuni ai vari “martiri fascisti”:
via E. Bernini, ora via Popoli uniti
via E. Tonoli, ora via Martiri Oscuri
via delle Arti, ora via Spoleto
piazza IV novembre, ora piazza Spoleto
via IV novembre, ora via Martiri Oscuri
via Libertà (nel tratto finale), ora via Giulio e Corrado Venini
via Luigi Settembrini (a sud di piazza Spoleto), ora Via Giulio e Corrado Venini
via Aldo Sette, ora via dei Transiti
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8 - Stralcio dalla Guida Savallo 1927: tratto a Sud della cintura ferroviaria |
La Guida Savallo del 1927 [imm. 9], ci permette di gettare uno sguardo nel tratto immediatamente a nord della cintura ferroviaria, dove possiamo trovare altri toponimi variati:
via Emile Zola e via Jean Jaures, ora via Giovanni Pontano
via Davide Sesia, ora via Matteo Maria Boiardo
via Cremona, ora via Gerolamo Vida
via Francesco Cavezzali (tratto a nord di piazza Davide Sesia), ora via Stamira d’Ancona
piazza Ellittica! (nome dato per un certo tempo anche a piazza Cordusio), ora piazza D. Sesia
via A. dal Verme, ora via privata Terenzio Mamiani
via Sparta (peccato aver perso la combo con la vicina via Atene), ora via Terenzio Mamiani
Nella mappa è anche indicato, all’angolo tra via Cavezzali e via Padova, il Molino Nuovo; tale edificio ha poi anche dato il nome al deposito tranviario della STEL, costruito nel 1929, poi diventato deposito automobilistico Palmanova della ATM.
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9 - Stralcio dalla Guida Savallo 1927: tratto a Nord della cintura ferroviaria |
Proseguendo nella carrellata cartografica, arriviamo alla Guida Savallo 1933 [imm.10 e 11], dalla quale si evince una ulteriore evoluzione:
Vengono aperte via Giuseppe Giacosa e il primo tratto di via Bolzano
via Nicola Bonservizi diventa ora Via Martiri Oscuri
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10 - Stralcio dalla Guida Savallo 1933: tratto a Nord della cintura ferroviaria |
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11 - Stralcio dalla Guida Savallo 1933: tratto a Sud della cintura ferroviaria |
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12 - Il dirigibile Leonardo Da Vinci sorvola l'ippodromo di Turro in una foto anni 10, abitualmente indicato come "Trotter" di Turro era in chiusura della via Trotter. Foto del 1910 |
La mappa IGM 1937 [imm.13], ci dà infine un quadro d’insieme dopo tutte le modificazioni intervenute, con il completamento della viabilità; successivamente nel dopoguerra si avranno solo poche modifiche connesse alla eliminazione dei toponimi legati al regime, come di può ricavare dallo Stralcio della cartografia Tecnica Comunale del 1972 [imm 14].
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13 - Stralcio dalla Mappa IGM, Aprile 1937 |
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14 - Stralcio dalla Cartografia Tecnica comunale 1972 |
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15 - Vista dall'alto sull'appena realizzato Teatro di Posa, lo Stabilimento Cinematografico della Comerio Films a Turro occupando la superficie che diverrà successivamente la via Bolzano, foto del 1909 |
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16 - Lavori in corso per la costruzione della scuola elementare mista di via Libertà (attuale via Venini) in quella che era piazza IV Novembre ( oggi Spoleto), attuale scuola Maddalena di Canossa, 1925 |
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17 - Il Padiglione per Malati Nervosi di Villa Turro in un'immagine del 1914 quando l'odierna via Stamira d'Ancona si chiamava via Francesco Cavezzali |
Purtroppo le mappe fino al 1927 non coprono il territorio a nord della cintura ferroviaria, mentre la guida Savallo 1933, che pure si estende sino ai confini comunali, mostra già i toponimi attuali, per cui non è possibile fare un confronto con i toponimi originali delle strade di Crescenzago, Gorla e Precotto.
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18 - Pubblicità dei primi anni del Novecento del panettone Rinaldo Rossi, la cui sede era in via Aldo Sette, l'attuale via dei Transiti. |