domenica 5 maggio 2024

Antica Trattoria Bagutto di Roberto Bagnera

Antica Trattoria Bagutto, già Quattro Marie, a Ponte Lambro, via Vittorini 4

Testo di Roberto Bagnera tratto da "Milano storie di vino e di osterie" Ed. Selecta 

Foto anni 60 e 2015 dall' Archivio ACAdeMI





Nel borgo di Ponte Lambro sorgono numerosi edifici storici; uno di questi, posto di fianco alla cascina Zerbone, assume però una particolare importanza internazionale.
L’Antica Trattoria Bagutto, sita nell’omonima cascina, è infatti uno dei due più antichi ristoranti del mondo tuttora esistenti di cui si abbia notizia. Il toponimo indicante la località dove sorge il Bagutto compare infatti in un atto notarile su pergamena del 1284, conservato presso l’Archivio di Stato di Milano, nella quale Corrado Menclozio, membro di un’autorevole stirpe milanese di ascendenze longobarde, scambia con i Frati Umiliati dell’Abbazia di Santa Maria di Brera dei beni immobili nel territorio di Morsenchio “detti al berlochum o sia alla Spazzòla”, la roggia dentro le cui acque si specchiava l’osteria.

Il termine “berlochum”, di origine longobarda, significa “luogo dove si mangia” e conferma l’esistenza di una taverna dove oggi sorge il Bagutto, situata esattamente nell’allora Comune di Morsenchio e sulle rive della Spazzòla, altrimenti nominata roggia Molinara, perché azionava le ruote di molti mulini, compreso quello che stava a poche decine di metri a sud dell’osteria, mulino tuttora esistente. Il nome del locale deriva dall’antico termine lombardo “begutto”, ossia bagordo o ingordo.

In Europa risulta che il Bagutto è preceduto solamente dal ristorante Stiftskeller di Salisburgo, situato nel monastero di St. Peter e risalente all’803. Va osservato che fino al 2002 veniva segnalato come uno dei più antichi del mondo il ristorante cinese “Ma Yu Ching’s Bucket Chicken House” di Kaifeng, nella provincia di Henan, aperto nel 1153, ma recentemente non si sono trovate conferme sul fatto che sia tuttora operante.




Le origini dell’Antica Trattoria sarebbero però ancora più remote. Il Bagutto, ubicato in via Vittorini 4 (già Bonfadini 210, come ancora indicato dalla targa del vecchio civico), è situato in corrispondenza del quarto miliare della Mediolanum-Cremona (ossia l’antica Paullese), arteria costruita dai Romani due millenni or sono, e pare che in origine fosse una “taberna” romana. Sul sito dei miliari, che erano pilastrelli di marmo o granito con inciso il numero progressivo indicante la distanza in miglia dal capoluogo, era infatti consuetudine che sorgessero dei punti di sosta e ristoro per i viandanti: il Bagutto era importante “stazione” presso il guado del Lambro, “casa” temporanea anche di un drappello di soldati a guardia dello strategico passaggio di fiume. Questa almeno la ricostruzione di un illustre storico, direttore per anni dell’Archivio Diocesano di Milano.
In epoca medioevale l’hosteria del Bagutto risultava proprietà del Luogo Pio delle Quattro Marie, ente caritatevole che aveva sede al centro di Milano, nella Contrada dei Pattari. Dai proventi che gli assicuravano le possessioni in campagna, nonchè dall’affitto di case ed esercizi pubblici, l’Istituto traeva adeguata linfa per distribuire ai poveri generi alimentari, vesti ed elemosine, e doti alle ragazze da marito indigenti.
Tutti i documenti del Luogo Pio delle Quattro Marie, dal 1400 circa, sono tuttora conservati in ottime condizioni nell’archivio storico dell’Azienda di Servizi alla Persona Golgi-Redaelli di Milano, dove ha avuto inizio la succitata ricerca.

Molte le notizie ricavate dagli atti del passato, da cui emerge che, nel 1400, era “Hostaria dei gamberi”, pescati nella vicina roggia Spazzòla; nel 1580 era “Hostaria de Quattro Marie alla Canova”, gestita da Messer Bello de Panzan, osto, e Madonna Maria sua moglie; Canova era il nome del podere vicino al Bagutto, sempre di proprietà dell’Ente benefico delle Quattro Marie; demolita la cascina omonima nei primi anni Sessanta del secolo scorso, qui fu eretta una clinica, chiamata appunto delle Quattro Marie, l’attuale Centro Cardiologico Monzino.
Sempre i documenti ufficiali attestano che il Luogo Pio delle Quattro Marie tenne l’osteria del Bagutto fino agli inizi del Settecento, dopodiché la cedette alla famiglia aristocratica dei Conti Durini; da loro passò alla metà del secolo alla famiglia Raineri, e nel 1780 ad Alessandro Merlini e suoi discendenti; dal 1871 nuovi padroni furono i Conti sino al 1894, allorché l’edificio venne acquistato da Mosé Mandelli, capostipite di una dinastia giunta ai giorni nostri.
All’esterno, ancor oggi il locale rivela le sue origini lontane nella struttura articolata, specie nelle fattezze del portico; all’interno, è conservata la saletta d’ingresso, nucleo dell’antica osteria, con un grande camino cinquecentesco.






martedì 26 dicembre 2023

Sua Altezza Reale il Panettone I: Motta, rassegna iconografica di Roberto Bagnera



 Angelo Motta (Gessate, 8 settembre 1890 – Milano, 26 dicembre 1957) giovane garzone di panettiere lasciò la natia Villa Fornaci, frazione di Gessate, agli inizi degli anni dieci del XX secolo e si trasferì a Milano per intraprendere l'attività in proprio. Nel 1919 aprì il suo primo forno, dando inizio alla produzione del panettone, riguardo il quale sviluppò una particolare tecnica di lievitazione e fu precursore nell'uso di speciali pirottini per la cottura del dolce tipico meneghino. Negli anni 30, su istnza di Dino Villani, direttore del settore pubblicitario dell'azienda, si decide di realizzare una preparazione simile al panettone modellata a forma di colomba e arricchita con pasta di mandorle e glassa di zucchero, inventando praticamente il dolce pasquale per eccellenza: la Colomba. Nel 1948 intraprende la produzione di gelati e sviluppa un impero industriale dolciario di tutto rispetto costellato, oltre al panettone di innumerevoli scelte azzeccate: il Buondì, la Girella, il Mottarello, la Coppa del Nonno e il Ciocorì fra i tanti. 

Angelo Motta in posa con uno dei suoi preziosi panettoni

Riguardo il panettone ricordiamo che la tradizione milanese lo esige basso e infatti lo faceva così il sior Angelo Motta, sia quando ancora era garzone in Bovisa, sia quando era nella sua bottega in via Chiusa ma ad un certo punto il suo panettone si alza e assume una forma a fungo e compare il pirottino che ha la funzione di spingere la lievitazione verso l'alto, il Motta se ne vanta dicendo che questa forma è di sua invenzione dal 1924. Quello che nessuno sa è che intorno agli anni 10 fu contattato da un certo signor Rijoff, esule russo appena giunto in città, questi per celebrare la Santa Pasqua con gli altri connazionali ordinò al Motta 200 esemplari di Kulich che pur simili nella struttura ed ingredienti ad un panettone sono molto più sviluppati in altezza. si tratta di un dolce tipico della tradizione ortodossa Russa preparato in occasione della Pasqua il Kulich (pronunciato con la c dolce finale)russo quindi non è un panettone ma è documentato che sia il padre del panettone Motta...


Il Kulich pasquale russo, foto dal sito Tasteatlas



Un giovane angelo Motta in divisa pronto a partire per il fronte, era appena giunto a Milano per apprendere i rudimenti della panificazione ed i segreti dei grandi lievitati tipici della città meneghina



1954, Angelo Motta ospita nel suo stabilimento di viale Corsica la visita dell'allora presidente della Repubblica Luigi Einaudi, accompagnato dalla moglie, donna Ida



1919, in via della Chiusa, all'angolo con la via Vetraschi, un quartiere allora popolare della vecchia Milano, il giovane imprenditore Angelo Motta apre la sua prima insegna e dal piccolo forno in muratura ospitato nel locale inizia a produrre il suo stimato "panatton".



1928: Si apre il primo grande signorile nogozio milonese nella Galleria Carlo Alberto, attuale Galleria Unione, che viene subito ribattezzata dal pubblico come "Galleria Motta" 







Nell'autunno del 1930 si inaugura in viale Corsica angolo via Battistotti Sassi il grande stabilimento Motta




Un Tram esce dal deposito ATM Vittoria di viale Campania, anni 50,
si riconoscono a fianco le strutture dell'ospedale Resnati e sul retro lo stabilimento della Motta

Scorcio di viale Corsica, metà anni 50 e lo stabilimento Motta


1940, veduta del cortile dello stabilimento Motta in viale Corsica, foto dal sito iCharta




Anni 20 questo fotogramma, tratto da un filmato dell'Istituto Luce, ci mostra la massa dolce dei panettoni in produzione pronti per la prima lievitazione


Panettoni Motta pronti per essere infornati, foto Villani

Il reparto cottura dei panettoni 


Il reparto confezionamento dei panettoni Motta, 1950, foto Villani


Di seguito alcune immagini inizio anni 90, foto studio Lisciandra, delle strutture dello stabilimento Motta di viale Corsica, via Terenzio, via Battistotti Sassi










Motta Bar Via Battistotti Sassi, foto del 1983 di Alan Denney

Ecco la maniglia del negozio Motta di via Battistotti Sassi. La pizzeria che attualmente è ubicata nello stesso spazio l'ha conservata a memoria. Foto di Barbara Fagnoni, per gentile concessione


Il bar ristorante Motta in Galleria Vittorio Emanuele, foto del 1967 di Enzo Nocera


Il Motta in Galleria Vittorio Emanuele in una foto anni 80 


Il Motta in piazza del Duomo

Piazza del Duomo, Il chiosco dei gelati all'interno del Motta, foto del 1950 Archivio ACAdeMI


Foto anni 50 per il Motta di Piazza del Duomo con il mosaico che celebava la scoperta del continente americano


Dettaglio del mosaico dedicato alla scoperta dell'America nel Motta di piazza del Duomo


Piazza San Babila: l'ingresso del Bar Motta progettato da Melchiorre Bega nel 1933, al centro dell'immagine si ravvisa un'ardita scala elicoidale

Primo piano per l'elegante scala elicoidale che conduce alle sale da te
                                                                       del piano superiore


Alcune immagini della pasticceria Motta situata presso l'ingresso al parco Sempione verso l'Arena progettata da melchiorre Bega in occasione della Va Triennale. Foto Crimella del 1933 






La pasticceria Motta tra corso Vercelli e piazzale Baracca, 1930 circa.

Piazza Lima, sulla sinistra il bar pasticceria Motta

Corso XXII Marzo, foto del 1976 di Mario Forni, si riconosce il negozio Motta sulla sinistra della foto

L'allora prima ballerina della scala Margot Fonteyn acquista il panettone Motta in una pasticceria milanese, foto del 1957 di Enzo Graffeo




Negli anni 60 la Gioielleria Calderoni realizzò per la Motta uno splendido piatto di portata per il panettone, sul quale riportava a sbalzo le fasi della lavorazione del panettone. Qui di seguito alcuni dettagli della preziosa opera









Il padiglione Motta alla Fiera Campionaria del 1943


Veicolo pubblicitario Motta del 1954, Alfa Romeo 450 carrozzeria Borsani 

Una pubblicità storica della Motta che vede raffigurato il classico panettone basso milanese, quindi precedente all'introduzione del pirottino che slanciava verso l'alto la sagoma del dolce

Pubblicità storiche su rivista per il panettone Motta



Un gazebo-panettone in piazza Duomo nel 1997, foto dal sito laboratoriocostruzioniscenografiche it 
      

Chiudiamo questa, sicuramente non esaustiva, carrellata di immagini dal mondo Motta con una foto particolarmente commovente e con l'auspicio che certe tragedie della storia non si abbiano più a ripetere.


Natale 1941. Distribuzione dei panettoni Motta ai soldati italiani in Russia

Sulla pagina FB Milano Policroma potrete trovare un gruppo di album fotografici dedicati alla produzione dell'azienda dolciaria fondata da Angelo Motta


1 - Angelo Motta, una grande azienda, una grande versatilità
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.5751440118206715&type=3

2 - Angelo Motta II - Milano da Bere
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.5769950209689039&type=3

3 - Angelo Motta III, Altri Prodotti
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.5774932632524130&type=3

4 - Angelo Motta IV, i golosi gelati
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.5784475268236533&type=3