Come noto ai più, l’Arena civica fu
costruita tra il 1805 ed il 1807, su progetto dell’Architetto Luigi Canonica,
il quale si ispirò alla tradizione imperiale romana, ed in particolare al Circo
di Massenzio.
Nel primo secolo di vita, l’Arena fu
usata prevalentemente per naumachie (ricostruzione di battaglie navali,
allagandole con le acque della Roggia Castello), per corse di cavalli e giochi
pirotecnici.
Fu anche usata per spettacoli circensi (vi si esibì il circo di Buffalo Bill)
ed ospitò i campionati italiani di ciclismo del 1895.
L'Arena allagata in occasione di una naumachia, 1875 |
Nel 1910 fu teatro dell’esordio assoluto
della nazionale italiana di calcio che per l’occasione affrontò la Francia
(vittoria azzurra per 6-2).
Infine dal 1930 al 1947 ospitò le partite
casalinghe dell’Internazionale F.C. (mentre il Milan, giocava a San Siro dal
1926).
Quello che pochi sanno, invece è che l’architetto Giuseppe de Finetti, predispose un progetto di ampliamento, in collaborazione con l’ingegner Arturo Danusso e l’architetto Mario Bacciocchi.
Quello che pochi sanno, invece è che l’architetto Giuseppe de Finetti, predispose un progetto di ampliamento, in collaborazione con l’ingegner Arturo Danusso e l’architetto Mario Bacciocchi.
L’ampliamento dell’Arena si inquadrava
nel progetto più ampio, noto come “Foro Mussolini”, che avrebbe rivoluzionato
l’area a nord-est dell’Arena.
Per la realizzazione dell’ampliamento, de
Finetti ipotizzava di demolire le “carceri”, la “porta trionfale”, la “porta
libitinaria”, il “pulvinare” ed il colonnato, che sarebbero stati riutilizzati
in parte in loco, in parte altrove.
In questo modo le gradinate esistenti
avrebbero costituito il “primo anello” della nuova struttura.
Il nuovo impianto, infatti, si sarebbe infatti sviluppato su quattro ordini di posti, il primo dei quali costituito dalla struttura preesistente, mentre gli altri sarebbero stati di nuova realizzazione.
Il nuovo impianto, infatti, si sarebbe infatti sviluppato su quattro ordini di posti, il primo dei quali costituito dalla struttura preesistente, mentre gli altri sarebbero stati di nuova realizzazione.
A completamento della struttura, poi,
era prevista una copertura, realizzata con struttura
metallica, che avrebbe riparato i tre anelli più esterni.
La nuova struttura sarebbe risultata ben
più imponente della esistente, con un’altezza degli spalti a quota 28,90 metri
(contro i 5,20 metri della struttura preesistente), che avrebbe raggiunto i
42,50 metri, contando la struttura di sostegno della copertura [1] [2].
Al fine di consentire l’uso
dell’impianto, durante i lavori, questi sarebbero stati realizzati per fasi
successive, in modo da mantenere un minimo di agibilità della struttura [3].
Il nuovo impianto, articolato su più
livelli, avrebbe anche contenuto al suo interno tutta una serie di locali
accessori (ben centoquaranta, destinati alle sedi societarie, agli uffici, agli
alloggi degli atleti in allenamento), nonché il complesso sistema di
accesso/deflusso agli spalti [4] [5][6].
Il progettista stimava che il primo
anello avesse una capienza ordinaria di 19.000 spettatori (con una supercapienza
di 26.600), mentre la parte nuova avrebbe avuto una capienza di 56.364 posti
(78.909, in condizioni di supercapienza), per complessivi 75.364 posti (105.509
in supercapienza).
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Funzionale al nuovo impianto era anche
la sistemazione viaria, che si sarebbe articolata su più livelli, al fine di
separare i flussi pedonali, da quelli veicolari, ulteriormente suddivisi fra
traffico di accesso allo Stadio e traffico “ordinario”.
Sul lato verso il Parco era prevista la
realizzazione di un collegamento diretto tra il Foro Bonaparte e Via Melzi
d’Eril. Tale collegamento, che avrebbe avuto la stessa larghezza delle due
strade (37,50 metri), non sarebbe stato in piano, ma avrebbe avuto il tratto
centrale a quota -5,00 metri, tramite due rampe simmetriche, con pendenza del 6,25%.
Nella parte centrale, si sarebbe quindi creata una galleria artificiale, lunga
263 metri, dotata di opportune aperture per la ventilazione ed illuminazione,
che avrebbe ospitato due banchine tranviarie lunghe ben 173 metri.
Dalla galleria si sarebbe raggiunta
l’Arena in due modi: mediante una coppia di camminamenti che avrebbero portato al
parterre e mediante una coppia di scaloni, che avrebbero portato alle gallerie
periferiche.
Al di sopra della galleria vi sarebbe stata una piazza terrazzata, avente una superficie di 10.200 mq, elevata ad una quota di 5,35 metri sul piano campagna.
Al di sopra della galleria vi sarebbe stata una piazza terrazzata, avente una superficie di 10.200 mq, elevata ad una quota di 5,35 metri sul piano campagna.
Sul lato opposto dell’Arena (l’area che
attualmente affaccia su Via Legnano e Viale Elvezia), era prevista la
formazione di una nuova piazza semicircolare, circondata da edifici porticati
al cui centro, quale fulcro, sarebbe stata eretta un’alta colonna vittoriale [7]
[8].
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Foto 8 |
Infine, con l'obiettivo di risolvere i flussi di
traffico, tra loro ortogonali, lungo i Bastioni di Porta Volta e lungo Via
della Moscova (ed il suo prolungamento verso Ovest), si sarebbe provveduto a
sfalsarli su due livelli, abbassando la sede stradale lungo i Bastioni di Porta
Volta, mantenendo a quota campagna le vie ad essa ortogonali.
Tutte le informazioni e le
immagini del progetto sono tratte dal libro “Stadi. Esempi - tendenze – Progetti”, Giuseppe de
Finetti, Hoepli editore 1934.
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