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Due immagini per la splendida Villa Fride, architettura in stile Liberty in viale Buffoli |
Circa dieci
chilometri a Nord di Milano, lungo la strada provinciale per Desio, è situato
Cusano Milanino, una propaggine della metropoli che presenta tutti i problemi
tipici delle zone altamente industrializzate.
Ad un'analisi tipologica più
approfondita, ci si rende però conto dell'esistenza dì due paesi in uno, della
compresenza di due distinte anime urbane; la prima è costituita da Cusano,
formatasi in tempi antichi. Quattro resti di sarcofaghi, ritenuti del V e
VI secolo dimostrano che il villaggio era abitato a quell'epoca da personaggi facoltosi; un'urna cineraria, anfore e monete, rinvenute in periodi
diversi e oggi smarrite, testimoniano che esso esisteva già al tempo degli
antichi Romani.
Al principio del Novecento il comune di Cusano sul Seveso fu interessato
da un episodio di grande rilevanza urbanistica: la nascita del centro di
Milanino.
L'Unione Cooperativa, capeggiata da Luigi Buffoli, acquistò una
vasta area agricola nella zona est del territorio comunale, allo scopo di fondare un sobborgo residenziale, secondo gli schemi dell'urbanista inglese
Howard, e sul modello di quelli già realizzati in Inghilterra. Un'esperienza
del genere non era mai stata tentata da nessuno in Italia; ciò nonostante l'iniziativa raccolse molte adesioni e coinvolse molti
impiegati e professionisti.
A partire dal 1909 sorse così il nuovo nucleo, un
quartiere composto esclusivamente di ville di ogni dimensione, immerso nel
verde, nel 1915 venne perfino modificato l'attributo del comune che si chiamò
Cusano Milanino.
L'entusiasmo con cui fu vissuta questa esperienza fu poi
soffocato dall'avvento del Fascismo che sciolse l'Unione Cooperativa; ad essa aveva fra gli
altri collaborato Giuseppe Palanti, raffinato pittore ed insegnante all'Accademia
di Brera, progettando alcune costruzioni e illustrando con un'inconfondibile
grafica Liberty i cataloghi di vendita per corrispondenza della Cooperativa, in seguito fu
a sua volta ideatore di un progetto consimile: Milano Marittima.
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Scorcio di viale Cooperazione nel 1915, Fondo Mulazzi |
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Veduta di piazza Flora, 1912-15, Fondo Mulazzi |
Le prime abitazioni di Milanino cominciarono a sorgere nel 1909 e fu l'ingegnere Giannino Ferrini, allora capodivisione dell'ufficio tecnico comunale, a stendere il piano regolatore e le norme per la costruzione dei singoli villini. In mezzo all'area era previsto un vialone e in fondo a questo la stazione del tram per Milano.
Nelle intenzioni di Buffoli, Milanino si doveva presentare come un'ampia distesa di verde disseminata di ville e villini, attraversata da un tracciato irregolare di strade sinuose, con piazze e piazzuole di tutte le forme e dimensioni per evitare la monotonia. Le case non dovevano occupare più di due quinti del lotto in cui sarebbero sorte, né superare i due piani di altezza oltre il terreno, né presentare facciate nude.
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La Torre dell'Acquedotto in viale Buffoli, realizzata nel 1913 |
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Villa Poliz, viale Buffoli |
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Villa Poliz, viale Buffoli |
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Villa Fortuna, piazza Flora |
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Villa Fortuna, piazza Flora |
Appare chiaro, visti questi propositi stilistici, e visto il periodo storico d'attuazione del progetto, che di conseguenza le villette presentino tutte una certa attinenza con i dettami architettonici e decorativi del Liberty, diluiti talvolta in soluzioni non eclatanti ma certamente non comuni. La presenza di spazi verdi pertinenti ad ogni singola costruzione che completa ed arricchisce le aree adibite a verde pubblico ci regala un'immagine sicuramente piacevole ed un paesaggio urbano omogeneo e a misura d'uomo.
Di seguito una serie di immagini ci testimonia la felice e policroma vena architettonica della Città giardino.
L'edificio che più stupisce fra le tante proposte architettoniche di Milanino è sicuramente l'imponente Villa Bassetti, al civico 1 di piazza Flora, generalmente citata, riprodotta e promossa ad icona stessa della città di Milanino. Fu realizzata su progetto del proprietario stesso, l'Ingegner Achille Bassetti, che in quegli anni ricopriva il ruolo di dirigente dell'Ufficio Tecnico di Milano.
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Villa Bassetti in costruzione in un'immagine acquarellata del 1911 |
La villa si sviluppa su tre piani fuori terra, di cui l'ultimo era in origine un'altana aperta successivamente chiusa per aumentare lo spazio abitabile, più un ambiente seminterrato adibito a spaziosa serra.
Lo stile eclettico, con reminiscenze Neogotiche si arricchisce di una fitta decorazione fitomorfa che attraversa e ravviva le facciate: rami, alberi, foglie che assurgono a specifico richiamo alle decorazioni Leonardesche della Sala delle Asse al Castello Sforzesco, affreschi peraltro riscoperti appena pochi anni prima destando forte clamore.
Il cancello in ferro battuto e la recinzione sono ancor oggi quelli originali.
L'edificio è stato residenza di famiglia fino al 1975 quando venne a mancare anche la moglie dell'Ingegner Achille e passò ad altre mani, fino a un paio di anni fa quando fece la comparsa sul mercato immobiliare milanese dove veniva proposta in vendita per un valore di circa 4 milioni di Euro.
Di seguito alcuni scatti ritraggono la scenografica Villa Bassetti e la sua sontuosa decorazione, fra i fregi che arricchiscono i balconi riconosciamo anche i ritratti di Dante Alighieri e Giuseppe Verdi, nell'ultima foto qui proposta campeggia anche un noto personaggio della cultura e tradizione milanese... lo riconoscete?
Poiché dopo il 1921 l'esperimento architettonico/urbanistico fu, per forza di cose, interrotto, ben lungi dall'essere una monotona copia delle Garden Town britanniche il villaggio Milanino si caratterizza per l'utilizzo di uno straordinario repertorio di forme e materiali: vetri, vetrate e piastrelle policrome, ferri battuti, rame, bronzo, conglomerati, arenarie, graniti, il marmo di Musso e la breccia di Urago, sapientemente addomesticati dagli abili artigiani e dalle maestranze lombarde che, spesso con accostamenti arditi, li hanno declinati su forme e modelli architettonici che spaziano dal cottage nordico allo chalet alpino, dalle reminiscenze rinascimentali fiorentine al palazzotto gotico, dal Liberty all'Eclettismo. Oggi
si perde in alcuni punti del tessuto urbano del villaggio il senso primario dell'idea, i nuovi
edifici non sempre legano con i vecchi, e le tendenze contemporanee avrebbero
potuto snaturare il discorso della "città giardino", unica in Italia;
fortunatamente, dopo l'infausto abbattimento di un villino, la Sovrintendenza
ai Beni Culturali elesse Milanino al rango di monumento nazionale.
..... per chi se lo fosse chiesto, ovviamente oltre a Renzo Tramaglino è presente anche l'effigie di Lucia Mondella ....