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La prima foto degli Stormy Six, nell’autunno del 1965. Da sinistra: Toto Zanuso, Alberto Santagostino, Maurizio Masla, Mario Geronazzo, Maurizio Cesana e – sopra – Giovanni Fabbri |
Gli
Stormy Six sono stati un gruppo musicale italiano, costituitosi a Milano nel
1965 e scioltosi nel 1983. Dopo essersi riuniti nel 1993 hanno suonato in
concerti di diversa importanza per due-tre volte all'anno. Gli Stormy Six hanno
attraversato numerose stagioni della musica italiana. Nati come gruppo r&b
nell'epoca del beat, sono stati fra gli esponenti del primo rock italiano (con
venature psichedeliche e country), si sono poi avvicinati alla canzone politica
e hanno creato una fusione stilisticamente unica tra canzone politica e rock
progressivo; negli ultimi tre album in studio, quando ormai la loro attività si
svolgeva prevalentemente all'estero, hanno elaborato uno stile confrontabile
con quello dell'avant-progressive rock europeo dell'epoca, collaborando alla
fondazione e alle attività di Rock In Opposition.
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Gli Stormy Six nel 1967, tra r&b e beat |
Il gruppo è fondato nel 1965 da Giovanni Fabbri con Alberto e Giorgio
Santagostino, Maurizio Cesana, Mario Geronazzo e Maurizio Masla. Già nell'anno
successivo avviene il primo cambio di formazione, con l'arrivo di ex componenti
del gruppo Gli Stregoni: Franco Fabbri, Antonio Zanuso e, nel 1967, Luca
Piscicelli. Alla fine del 1966, dopo aver vinto il primo Festival studentesco
di Milano al Palalido e dopo più serate nei locali importanti di allora (Piper,
Voom Voom, Bang Bang), gli Stormy Six incidono il primo 45 giri, contenente
Oggi piango (cover di All or Nothing degli Small Faces) e Il mondo è pieno di
gente (una canzone di Franco Fabbri, dunque fra i primi brani originali
registrati da gruppi italiani dell'epoca beat), con l'etichetta Bluebell.
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1967 il pubblico del Palalido in occasione del concerto dei Rolling Stones |
Nel 1967 gli Stormy Six vengono scelti come uno dei gruppi spalla dei Rolling
Stones per la loro prima tournée italiana. Sempre per la Bluebell, negli stessi
mesi, esce il nuovo 45 giri Lui verrà / L'amico e il fico (entrambe canzoni
originali). Questa prima fase viene conclusa dal tentativo della Bluebell (la
casa discografica di Fabrizio De André, ma anche dei New Dada e di Santo &
Johnny) di lanciare Maurizio Masla come solista.
Gli Stormy Six restano un
quartetto. L'anno successivo (ma esce nei primi mesi del 1969), viene inciso il
primo LP Le idee di oggi per la musica di domani, album dove si intrecciano
riferimenti al rock psichedelico angloamericano ma anche alla nascente canzone
d'autore. Le canzoni sono tutte di Franco Fabbri e di Claudio Rocchi; oltre a
loro nel gruppo sono rimasti Luca Piscicelli e Antonio Zanuso, anche se le
numerose tastiere (Hammond, clavicembalo, pianoforte) sono suonate da Fausto
Martinetti, ormai uscito dalla formazione. Non completamente convinta dall'idea
(per l'epoca piuttosto rara in Italia) di un gruppo che esegue esclusivamente
proprio materiale, la nuova casa discografica (Ariston Records) non sostiene
l'album: prima offre agli Stormy Six di registrare due cover dei Creedence
Clearwater Revival (La luna è stanca e Lodi), poi offre a Rocchi un contratto
come cantautore solista. Viene sostituito nel gruppo da Massimo Villa. Con la
nuova formazione il gruppo incide due singoli di canzoni originali, Alice nel
vento/Il venditore di fumo (1970) e Rossella/Leone (1971) che ottengono un
certo successo radiofonico per l'atmosfera country-rock e i testi svagati e
ironici. Leone diventa un tormentone estivo grazie alla trasmissione Alto
gradimento, che gioca sull'omonimia tra il protagonista della canzone (un
pendolare alla ricerca di avventure mercenarie) e l'allora Presidente della
Repubblica, Giovanni Leone. È così, in modo quasi casuale, che gli Stormy Six
iniziano ad essere associati alla scena politica.
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Da sinistra: Franco Fabbri e Giorgio Casani, al primo festival di Re Nudo a Ballabio, 1971 |
Rock, canzone politica, rock politico
Nel 1971 prendono parte al primo festival di Re Nudo a Ballabio
e al primo Festival d'Avanguardia della Musica e Nuove Tendenze, presentando la
loro prima canzone esplicitamente politica, La manifestazione. I loro amici
Eugenio Finardi e Alberto Camerini partecipano all'incisione del provino, ed è
la prima volta che entrano in uno studio di registrazione. Nell'autunno dello
stesso anno viene registrato L'unità, concept album che rilegge in chiave
storico-critica l'unità d'Italia. Uscito all'inizio del 1972, l'album ottiene
un buon successo di critica (viene salutato come la migliore uscita dell'anno
di un gruppo italiano, insieme a Storia di un minuto della Premiata Forneria
Marconi), ma non viene trasmesso dalla RAI, la cui Commissione d'ascolto
censura tutte le canzoni. Il riscontro commerciale dunque è minimo. Di nuovo,
la casa discografica interpreta malamente le prospettive commerciali del
gruppo, ed impone agli Stormy Six la partecipazione ad Un disco per l'estate
con una canzone, Sotto il bam-bù, scritta dal cantautore Mario Barbaja insieme
a Franco Fabbri. Gli Stormy Six cercano di rimediare modificando il testo, che
viene però bocciato dalla RAI; a norma di contratto, la casa discografica
impone al gruppo di incidere la canzone con un testo rimaneggiato (anche
rispetto alla stesura originale). L'episodio di censura viene stigmatizzato
dalla stampa di opposizione. Nel frattempo, gli Stormy Six (Franco Fabbri,
Giorgio Casani, Massimo Villa, Luca Piscicelli, Antonio Zanuso) iniziano la
loro attività di gruppo di agitazione e propaganda politica, partecipando alla
campagna elettorale del PCI per le elezioni politiche del 1972 con un
repertorio formato dalle canzoni de L'unità, da canzoni di lotta italiane e
internazionali, da canzoni nate in quel periodo nel Movimento Studentesco.
Proprio all'interno della attività musicali del Movimento Studentesco milanese
avviene l'incontro tra Franco Fabbri e Umberto Fiori, Carlo De Martini e
Tommaso Leddi. Insieme a Luca Piscicelli ed Antonio Zanuso (già presenti nel
gruppo dagli anni del beat) costituiscono a partire dal 1973 il nucleo di base
attorno al quale gireranno le formazioni degli Stormy Six negli anni
successivi. Sono questi sei musicisti a incidere alla fine del 1973 Guarda giù
dalla pianura, una raccolta di canzoni di protesta di vari Paesi che comprende,
tra gli altri, brani di Mikis Theodorakis, Woody Guthrie, Ewan MacColl, Fausto
Amodei. Nelle note di copertina dell'album, che esce all'inizio del 1974, gli
Stormy Six annunciano il loro prossimo progetto, un album dedicato alla
Resistenza partigiana: in effetti, alcune delle canzoni che diventeranno poi
più note all'interno di quel nuovo progetto, come Stalingrado, La fabbrica,
Dante Di Nanni, sono già state scritte (dalla terna di autori del gruppo,
Umberto Fiori, Tommaso Leddi, Franco Fabbri) ed eseguite in concerto prima
ancora che il gruppo abbia iniziato a registrare Guarda giù dalla pianura.
L'Orchestra, Un biglietto del tram, il teatro e Cliché, Pinocchio Bazaar
Tuttavia, l'Ariston Records è ancora una volta scettica sulle
prospettive commerciali dei progetti degli Stormy Six, e la realizzazione del
nuovo album viene continuamente rinviata. Ma nell'autunno del 1974 molti gruppi
musicali dell'area milanese si riuniscono per dare vita a una cooperativa,
l'Orchestra, che agisca da agenzia di concerti indipendente, e in prospettiva
anche da etichetta discografica. Ne fanno parte, oltre agli Stormy Six, il
Gruppo Folk Internazionale, fondato da Moni Ovadia, gli Yu Kung, Quarto Stato,
i Tecun Uman, e molti degli esponenti del nuovo jazz italiano, da Gaetano
Liguori a Guido Mazzon e Toni Rusconi; in anni successivi diventeranno soci de
l'Orchestra anche gruppi e musicisti stranieri, come gli Henry Cow o Heiner
Goebbels, e la cooperativa sarà coinvolta nell'organizzazione dei festival e
delle tournée italiane dei gruppi di Rock In Opposition. Nel giro di pochi mesi
l'attività de l'Orchestra come etichetta indipendente si concretizza, e la
prima uscita è proprio quella di Un biglietto del tram, l'album degli Stormy
Six a lungo rimandato. Se ne venderanno, nei canali tradizionali ma anche ai
concerti, nelle manifestazioni, nelle librerie, numerose decine di migliaia.
Tutti gli album in studio degli Stormy Six, fino al 1982, usciranno con
l'Orchestra, il cui catalogo supererà (con gli album di tutti i musicisti
aderenti) i cinquanta titoli.
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La copertina del LP Un Biglietto del Tram |
Alcune canzoni di Un biglietto del tram diventano notissime, intonate come inni
di piazza o eseguite da altri musicisti. Nel 1975 e 1976 gli Stormy Six sono
presenti a festival e manifestazioni, suonano in scuole e fabbriche occupate,
in decine di Feste de l'Unità. Stalingrado risuona continuamente anche nelle
scalette delle prime radio libere. Il pubblico rimane dunque spiazzato a
scoprire che il quinto album degli Stormy Six (il secondo per l'Orchestra) è
una raccolta di brani strumentali, scritti per il teatro. Cliché, registrato
nel 1976 insieme al trombettista Guido Mazzon e al batterista Toni Rusconi
(Antonio Zanuso sta lasciando il gruppo) ottiene ottime critiche su riviste di
jazz internazionali, ma lascia freddo il pubblico militante, nonostante lo
stile musicale dell'album sia chiaramente imparentato con quello di alcune
canzoni dell'album precedente. Ancora all'inizio del 1977 gli Stormy Six, che
hanno già composto gran parte del loro sesto album, stanno lavorando per il
teatro: creano la parte musicale di Pinocchio Bazaar, un musical diretto da
Gabriele Salvatores e interpretato dalla compagnia del Teatro dell'Elfo, che
ottiene un successo notevole (le musiche di Pinocchio Bazaar, senza le voci
degli attori, saranno incluse nella riedizione su cd di Cliché).
L'apprendista, il progressive rock, l'attività internazionale,
Rock In Opposition
Il "vero" successore di Un biglietto del tram è
L'apprendista (1977), un album con un carattere decisamente più progressive,
dove gli Stormy Six tornano a usare strumenti elettrici (abbandonati dopo
L'unità) e prendono atto del cambiamento di funzione delle loro canzoni, ora
che la controinformazione ha strumenti molto più potenti, come le emittenti
radiofoniche. L'album esce per l'Orchestra ma porta anche il marchio del
Consorzio Comunicazione Sonora, una struttura di collegamento tra le cinque
principali etichette indipendenti dell'epoca: Cramps, L'Orchestra, Ultima
Spiaggia, Divergo, Zoo Records. Il 1977 è, per gli Stormy Six, un anno di
grandi cambiamenti: si consolida una nuova formazione, con la sezione ritmica
formata dai sardi Salvatore Garau (batteria) e Pino Martini (basso), entrambi
provenienti dai Salis; il gruppo ottiene un grande successo al Festival di
Tübingen, in Germania, dando inizio a una lunga serie di tournée in quel Paese;
verso la fine dell'anno viene convocata una riunione nella quale viene fondato
Rock In Opposition. La "lega" di gruppi europei (tra i cui fondatori
ci sono anche i belgi Univers Zero, i francesi Etron Fou Leloublan e gli
svedesi Samla Mammas Manna) è promossa dagli Henry Cow, con i quali gli Stormy
Six hanno rapporti di amicizia e scambio fin dal 1976: al suo interno gli
Stormy Six costituiranno, insieme agli Henry Cow, l'ala più militante e più
favorevole a forme di organizzazione concrete e stabili.
Inizia dunque il periodo dell'intensa attività internazionale degli Stormy Six,
con significativi apprezzamenti da parte della critica e del pubblico di vari
Paesi: Germania (Ovest ed Est, all'epoca), Inghilterra, Svezia, Francia,
Spagna, Svizzera, Austria. Dopo il Festival di Rock In Opposition di Londra
(1978) il critico del Melody Maker definisce gli Stormy Six "the 'stars'
of the evening" e "one of Europe's major bands, unquestionably";
recensioni estremamente favorevoli da parte della critica internazionale sono
oggi facilmente accessibili, mentre in quegli anni l'eco dell'attività
internazionale degli Stormy Six faceva fatica ad arrivare in Italia, dove il
pubblico restava affettivamente legato alle canzoni di Un biglietto del tram.
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Gli Stormy Six nel 1974, alfieri della canzone politica, in una delle loro foto più emblematiche |
Un gruppo europeo. Macchina Maccheronica e il volo
Il settimo album, Macchina maccheronica (1980), vince il premio della critica
discografica tedesca come miglior album rock dell'anno, relegando al secondo
posto i Police. Ancora oggi è considerato uno dei prodotti più rappresentativi
del Rock In Opposition inteso come genere. La partecipazione alla registrazione
e ad alcuni concerti di Georgie Born, violoncellista degli Henry Cow, è un
altro segno dell'internazionalizzazione degli Stormy Six, che porta anche
all'adozione temporanea del nome Macchina Maccheronica per lo stesso gruppo. La
presenza degli Stormy Six/Macchina Maccheronica al Festival della canzone
politica di Berlino Est, nel 1979 e nel 1980, crea anche un "caso"
politico in Germania Est: i musicisti e gli intellettuali dell'opposizione al
governo della RDT vedono con favore il successo del gruppo italiano, così
diverso dalla canzone politica "ufficiale" sostenuta dal governo e
considerato espressione della posizione critica della sinistra italiana. Il
titolo dell'album antologico Alternative, pubblicato dalla casa discografica di
stato Amiga, è indicativo di questa polemica interna al potere musicale e
politico della Repubblica Democratica Tedesca.
L'ultimo album prodotto in studio durante gli anni dell'attività professionale
e continuativa degli Stormy Six è Al volo (1982), nel quale il gruppo lavora in
quintetto dopo aver rinunciato (almeno in quell'occasione) al ruolo del solista
virtuoso, in varie formazioni precedenti interpretato da Carlo De Martini,
Renato Rivolta, Leonardo Schiavone, Stefano Barbaglia. Nel settembre del 1982,
dopo aver partecipato per la quarta volta alla Rassegna del Club Tenco, e dopo
il fallimento di un'iniziativa volta alla creazione di una rete distributiva
comune per le etichette indipendenti, gli Stormy Six decidono di rinunciare
all'attività professionale.
Tra il 25 e il 30 luglio del 1983 tre membri del gruppo (Franco Fabbri, Umberto
Fiori e Pino Martini) collaborano con tre membri del quartetto avant-rock
tedesco Cassiber (l'ex Henry Cow Chris Cutler, Heiner Goebbels e Alfred Harth)
nell'ambito del Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano, realizzando
brani a partire da basi o improvvisazioni eseguite da ciascuna delle quindici
coppie possibili all'interno del sestetto, registrate da uno studio mobile
della RAI. I brani vengono eseguiti anche dal vivo in un concerto finale. Le
registrazioni vengono poi trasmesse da Radio3 e sette brani tra quelli
realizzati con lo studio mobile appaiono sotto il nome collettivo Cassix
(Cassiber/Stormy Six) nell'album allegato alla rivista Recommended Records
Quarterly Vol.1 No.3 (1986), edita dalla Recommended Records, etichetta
indipendente fondata da Chris Cutler.
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La copertina dell'Album dal vivo Un Concerto del 1995 |
La reunion
Si riuniscono nel 1993 per un'esibizione in seguito documentata dal cd live Un
concerto (1995). A quella occasione ne sono seguite altre in un arco di
quindici anni, con alcuni concerti particolarmente significativi: Settembre
Musica, Torino (1997); Mittelfest, Cividale del Friuli (2005), con la
partecipazione di Moni Ovadia; Quarant'anni dopo, nell'ambito di Suoni &
Visioni, Sesto San Giovanni (2008), insieme a Ivan Della Mea e Donovan e con la
partecipazione di molti ex-componenti e collaboratori degli Stormy Six, tra i quali
Claudio Rocchi, Massimo Villa, Giorgio Casani, Eugenio Finardi, Ricky Belloni.
L'ultimo concerto della serie è stato il 12 luglio 2008 a Fosdinovo (MS).
Il 7 novembre 2009, nella sede del "Museo del Canzoniere delle Lame di
Bologna", Umberto Fiori e Franco Fabbri hanno ricordato la scomparsa di
Ivan Della Mea, autore di canzoni, poeta, cantante politico. Il 24 aprile 2010
suonano a Rivoli con la formazione al completo.
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La copertina del numero 2, gennaio/febbraio 1971 della rivista Re Nudo |
Aggiungiamo una breve storia sul festival di ''RE NUDO''
Re Nudo era una rivista dedicata alla cultura Underground, alla controcultura e alla controinformazione, fu fondata a Milano nel novembre 1970 da un gruppo di artisti ed intellettuali.
Fra le varie iniziative la rivista inizia a promuovere alcuni raduni Pop: Il Festival del Proletariato Giovanile, il primo dei quali so svolge a Ballabio, vicino a Lecco, nel 1971. La seconda edizione si tiene a Zerbo, un comune pavese vicino al fiume Po, nel 1972
Nel 1974 il raduno pop di Re Nudo si sposta a Milano: si tiene
presso il Parco Lambro La «Festa», richiama per quattro giorni, (dal 13 al 16
giugno) migliaia di spettatori con una punta eccezionale del sabato, per
l'esibizione della PFM. Si avvicendarono sul palco circa trenta «act», tra
gruppi e solisti: nomi celebri come Perigeo, Alan Sorrenti, Area, Premiata
Forneria Marconi, Battiato, attorniati da altri già parzialmente affermati (
Acqua Fragile, Biglietto per l'inferno, Rocky's Filj, Trip, Loy & Altomare,
Volo, Donatella Bardi, Stormy Six, Angelo Branduardi) e da molti ancora
sconosciuti al grosso pubblico. Tra questi ultimi da segnalare le apparizioni
dell'innovativo gruppo VetroVivo, del Canzoniere del Lazio, dei gruppo La
Comune (con il suo spettacolo di musica e immagini) dei MAD (formazione legata
alle esperienze degli Aktuala e soprattutto degli Arti, un sestetto
guidato dall'ex Trip Furio Chirico, che ha saputo suscitare l'interesse della
critica e l'entusiasmo del pubblico. Furono presentati vari interessanti
audiovisivi a cura del Comitato Vietnam e dello stesso «Re Nudo». inoltre, un
coraggioso esperimento: venerdì 14, un'ora di musica contemporanea proposta da
tre esecutori, Demetrio Stratos degli, Area, Juan Hidalgo e Walter Marchetti, a
quasi 20.000 spettatori che li hanno seguiti con grande attenzione. Da
segnalare ancora una jam-session tra componenti della Premiata (Pagani e Di
Cioccio), del Volo (Radius e Tempera) e degli Area (Stratos, Capiozzo e
Tavolazzi), nel pomeriggio di domenica.
Nel 1975 a partire dal 29 maggio, e vede la partecipazione, tra gli altri, di
Area, Stormy Six, Claudio Rocchi, Pino Masi, Lucio Dalla, Francesco De Gregori,
Eugenio Finardi, Edoardo Bennato, Franco Battiato, Antonello Venditti, Giorgio
Gaber, Yu kung.
Nel 1976, dal 26 al 30 giugno, nuovamente al Parco Lambro, si tiene l'ultima,
travagliata edizione del Festival del proletariato giovanile, cui partecipano
più di quattrocentomila persone. Il festival è segnato da gravi problemi di
ordine pubblico, aggressioni e saccheggi.
Re Nudo prosegue la sua attività sino al 1980.
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1975 un'immagine del raduno di Re Nudo al Parco Lambro, foto di Dino Fracchia |
Discografia degli Stormy Six
Album in studio
1969 - Le idee di oggi per la musica di domani
1972 - L'unità
1973 - Guarda giù dalla pianura
1975 - Un biglietto del tram
1976 - Cliché
1977 - L'apprendista
1980 - Macchina maccheronica
1982 - Al volo
Raccolte
1980 - Alternative
1999 - The Best of Stormy Six
Live
1995 - Un concerto
1998 - Megafono
2013 - Benvenuti nel ghetto
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La copertina del LP Macchina Maccherionica |
Fonti:
Gianluca Testani , Enciclopedia Rock Italiano, Arcana Editrice,
2006, p. 180.
Franco Fabbri, Album bianco. Diari musicali 1965-2011, il Saggiatore, Milano,
2011
Gian Paolo Ragnoli, «Il leninismo e i fumetti», Musiche, 15, 1994, p. 9
Alessandro Achilli e Paolo Chang, «Stormy Six», Musiche, 15, 1994, pp. 9–27
Alessio Marino, "BEATi voi!" n.1, Beat Boutique 67, 2007, intervista
e foto a Fabbri sulla storia degli Stormy Six dal '65 al '70
Giovanna Marini, «Cari Area, Finardi, Gianco, Lolli, Manfredi, Sannucci, Stormy
Six...», in Romano Madera (a cura di), Ma non è una malattia, Savelli, Roma,
1978, pp. 17–24