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martedì 19 febbraio 2019

Villa Carmen Emilia e il suo giardino di Roberto Bagnera e Filomena Schiattone

Servizio fotografico 2019 di Filomena Schiattone


Particolare del cancello d'ingresso in ferro battuto e scorcio di via G.B. Monteggia


Nella fascia periferica a Nord Est della città esistono ancora scorci che ci sanno regalare profumi e visioni di quello che era il nostro Milanin d'un tempo, con le strade sterrate, le cascine operose, la rizzada a facilitare le ruote dei carri che componevano il traffico dell'epoca... Erano i tempi in cui el Trottapian collegava il cuore di Milano con la foresta città di Monza.
Nel borgo di Crescenzago, comune autonomo un tempo, ricco di scorci spettacolari, complice certo lo scorrer placido del Naviglio Martesana, sopravvivono testimonianze di ville nobiliari, ville di delizia, ove scorrer lieti e tranquilli giorni fra campagne ubertose e ricche di storia.

Cimiano raffigurato in una mappa del Catasto Lombardo Veneto con datazione 1855/1857

Una piccola parte di questo storico luogo è rappresentata dal borgo di Cimiano, storicamente annesso alla Pieve di Bruzzano, fu comune autonomo fino al 1757, quando a seguito di un'ordinanza di Maria Teresa d'Asburgo fu inglobato nel comune di Crescenzago e successivamente, 1923, annesso al comune di Milano.

Mappa del territorio di Cimiano risalente al 1897-1901; la strada diritta in alto a sinistra è l'odierna via Padova; si riconosce la località Corte Regina, corrispondente  all'angolo tra via Rottole e via Costantino Bresciani Turroni. ça Strada Comunale di Cimiano è l'attuale via Pusiano dalla quale si dirama la strada per Corte Regina che è l'attuale via G.B. Monteggia.
Percorrendo nella storica Cimiano la via G.B. Monteggia, al civico n° 11, ci imbattiamo in una costruzione accattivante, ricca di colore e di terrecotte sulle facciate dei muri che catturano inevitabilmente il nostro sguardo, costringendoci a posare gli occhi al di là delle sbarre di ferro battuto in cerca delle preziose meraviglie del fabbricato, a partire dalla corte con una deliziosa loggetta decorata.

L'ingresso in un'immagine anni 60

Particolare delle Terrecotte nella corte
La corte negli anni 20

Costruita sul finire dell'Ottocento su commissione di una coppia di appassionati di musica lirica, villa Carmen Emilia riflette il gusto eclettico dell'epoca ben rappresentato dall'uso massiccio dell'apparato decorativo: medaglioni in cotto con profili femminili e teste virili con corona di foglie e diverse sculture in marmo di gusto classico.

Stralcio della Planimetria originale (dal sito aziendale Teicos Group)
Sopra la porta d'ingresso è posta una tavola marmorea dove alcuni paffuti amorini giocano in plastica scioltezza.
La tavola con gli amorini sopra la porta d'ingresso
Notevoli i molteplici medaglioni in cotto che ornano la fronte dell'edificio principale e che si susseguino anche fino alla parete rivolta verso il delizioso giardino, raffigurano personaggi famosi, musicisti, artisti e letterati quali: Leonardo, Raffaello, Tasso, Manzoni, Garibaldi, Verdi ecc.

Terrecotte lungo le pareti




Altri, numerosi particolari decorativi, costituiti anche da pregevoli immagini di carattere religioso, si ripercorrono per ogni dove lungo le pareti di villa Carmen Emila, costituendo un grazioso museo all'aperto.

Alcuni particolari decorativi





Ai tempi della costruzione gli interni presentavano dei pregevoli affreschi, andati purtroppo perduti con lo scorrer degli anni e i diversi utitlizzi abitativi che si sono succeduti.
Ma la cosa ancor più spettacolare di questa insolita magione è il sontuoso giardino all'inglese, quasi di gusto romantico, che impreziosisce e caratterizza il luogo con un susseguirsi di vere sorprese: un canneto rigoglioso, una serie di statue disseminate lungo i vialetti, una fontana con la statua del dio Nettuno ed un'imponente struttura a ponte che racchiude un camminamento a forma di grotta.

Il Canneto e alcune statue






Sotto: la fontana con il dio Nettuno


Sotto: Immagini della struttura a ponte e grotta




Servizio fotografico 2019 di Filomena Schiattone

Si ringrazia l'Ingegner Gabriele dell'Oglio per le mappe storiche