Foto Reportage di Virgilio Carnisio, 11 Aprile 2019
Il Rinascimento Fiorentino in Lombardia
Sulle dolci colline del Varesotto un’isola Toscana
in Lombardia, così cita il cartello turistico giallo, sollecita la nostra curiosità e ci impone di
indagare.
Volgiamo quindi la nostra automobile in direzione di
Castiglione Olona e già le prime avvisaglie architettoniche del pregevole borgo
ci confermano la definizione iconografica: scorci di pregevoli architetture
rinascimentali affiorano, ad ogni nuova curva della strada, tra i rami della lussureggiante
vegetazione dalle sommità delle varie alture in cui si dipana Castiglione.
Il primo impatto con l’abitato è la chiesa di Villa,
eretta tra il 1432 e il 1435, di pianta quadrata ed uno schema simile a quello
della Sagrestia Vecchia di San Lorenzo a Firenze. I richiami stilistici della
sua architettura ci rimandano all’arte dei Brunelleschi e più di un critico è
in realtà pronto ad attribuirgliela. Fu costruita per volere del Cardinale
Branda Castiglioni sulle fondamenta di un’antica chiesa dedicata al Santo
Sepolcro.
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Chiesa del SS Corpo di Cristo detta "di Villa" in piazza Garibaldi, all'angolo con la via Branda Castiglioni |
A due passi, risalente ai primi anni del
Quattrocento, si trova il palazzo Branda Castiglioni, sede principesca della
famiglia del Cardinale, restaurato nel corso degli anni Novanta grazie ad un
concorso indetto da Selezione del Reader’s Digest per la salvaguardia dei beni
culturali vinto dalla municipalità di Castiglione.
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Palazzo Branda Castiglioni e via Mazzini |
Nei primi
vent’anni del Quattrocento, sempre su impulso del Cardinale, fu eretta
quella che va considerata senza dubbio la perla di Castiglione Olona: la
Collegiata, con annesso battistero.
Nella sua architettura sembrano riassumersi gli
aspetti essenziali della concezione degli spazi dello stile Gotico Lombardo: ripartita in tre navate coperte da volte a crociera
archiacute, la centrale delle quali termina in un’ ampia abside; pesanti
colonne in marmo bianco fungono da sostegni; l’esterno si presenta in una rossa
superficie in cotto, con una lineare frangia di archetti acuti.
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Chiesa Collegiata dei SS Stefano e Lorenzo |
L’aspetto sicuramente più spettacolare di questo
edificio religioso è il ciclo di affreschi attribuiti a Masolino da Panicale nel
battistero, nel corso del 1435, l’artista
appose la sua firma a quegli episodi di vita sacra, ancora oggi in ottimo stato
di conservazione, che ci è dato di ammirare: “La veduta di Roma”, “La
Visitazione”, “L’Imposizione del nome di Giovanni Battista”, “La prigionia del
Battista”, “Il banchetto di Erode” e tanti altri.
Alcuni critici d’arte ravvedono nelle pitture alcune
parti dovute al Masaccio, l’ipotesi si basa sulla collaborazione che unì i due
artisti negli affreschi della chiesa del Carmine a Firenze.
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Dettagli deglii affreschi attribuiti a Masolino da Panicale |
Va sottolineato che questi affreschi furono
riscoperti in primo luogo nel 1843 e successivamente, nel 1927, celati sotto
una patina di calce che fu sicuramente stesa per disinfettare l’edificio dopo
una delle innumerevoli pestilenze che un tempo affliggevano le terre lombarde.
Pregevole è anche la raccolta di arredi sacri nel museo della Collegiata, per
inciso ricordiamo come curiosità che fu proprio in questa sede che venne perpetrato
uno dei primi furti sacrileghi del dopoguerra: una tavoletta attribuita al
Beato Angelico.
Una passeggiata lungo le strade del paese ci porterà
a scoprire edifici dalle nobili origini architettoniche, dai piacevoli cortili
ad arcate, come il Palazzo Comunale, inerpicandoci per le strette vie in salita
potremo esser sorpresi da una situazione curiosa ed insolita: all’interno di
quasi ogni portone è posta una colonnina semaforica che, data l’esiguità degli
spazi percorribili in auto, assolve egregiamente il compito di evitare infauste
occasioni d’incidente.
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Dettagli e scorci del borgo di Castiglione Olona |
Alla fine del nostro incedere, al sommo di un
ennesimo cucuzzolo, Castiglione Olona si accomiata da noi con un’ultima
immagine del suo passato splendore: il castello di Monteruzzo, del 1550, che si
erge massiccio e imponente a guardia della sottostante vallata dell’Olona.
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Il Castello di Monteruzzo in una foto del 1989, Archivio ACAdeMI |
Articolo pubblicato in origine sulla rivista Itinera, numero di Luglio/Agosto 1989
Le foto di Virgilio Carnisio sono state scattate l'11 Aprile 2019